✍️ Italiano alle Canarie
Crescono le denunce e le vittime
Le denunce per violenza machista presentate ai tribunali delle Canarie nel secondo trimestre del 2025 sono aumentate del 44,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Se nella primavera dello scorso anno erano state registrate 2.767 denunce, quest’anno il numero è salito a 4.001, ossia 1.234 in più, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio contro la Violenza Domestica e di Genere del Consiglio Generale del Potere Giudiziario (CGPJ).
In parallelo, anche il numero di donne vittime di violenza di genere è cresciuto del 46,6%: da 2.621 si è passati a 3.817. Le Canarie hanno così registrato il tasso più alto di vittime di tutto il Paese, con 33,7 donne ogni 10.000, superando di 6,1 punti le Baleari (27,6) e di 14,5 la media nazionale (19,2). La comunità con il tasso più basso è risultata la Castiglia e León (11,9).
Il 96% dei casi archiviato provvisoriamente
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, tra le 3.817 vittime, 2.302 erano spagnole e 1.515 straniere. Durante il procedimento giudiziario, 412 donne si sono avvalse del diritto di non testimoniare contro il presunto aggressore, un aumento del 20,8% rispetto alle 341 dell’anno precedente.
Nel periodo analizzato, i tribunali canari hanno pronunciato 715 sentenze di condanna (-16% rispetto al 2024) e 38 assoluzioni (-20,8%). Sono stati emessi 99 decreti di archiviazione definitiva (-26,1%) e 2.412 archiviazioni provvisorie (+174,1%). Il 95% delle sentenze è stato di condanna, mentre il 96,1% dei procedimenti si è concluso con archiviazione provvisoria, un dato in crescita del 10,7% rispetto all’anno precedente.
Nel complesso, 754 persone sono state giudicate per reati di violenza di genere (-16,3% rispetto al 2024): 521 cittadini spagnoli e 195 stranieri, con un tasso di condanna del 95%.
Ordini di protezione in aumento
Nel secondo trimestre del 2025, i tribunali canari hanno ricevuto 567 richieste di ordini di protezione, un 20,1% in più rispetto al 2024. Di queste, 10 sono state inammissibili, 408 accolte (+11,5%) e 149 rigettate (+40,3%).
Il rapporto dell’Osservatorio, che per il quinto anno consecutivo include i dati disaggregati per isola, mostra che tra aprile e giugno si sono registrate:
156 denunce a Fuerteventura
1.360 a Gran Canaria
180 a Lanzarote
6 a El Hierro
16 a La Gomera
60 a La Palma
2.636 a Tenerife
La maggior parte dei casi riguarda lesioni e maltrattamenti.
Dati a livello nazionale
Nel secondo trimestre del 2025, i tribunali spagnoli specializzati in violenza sulla donna hanno registrato 51.897 denunce e 47.710 vittime, con un aumento rispettivamente del 2,69% e del 3,41% rispetto al 2024. Il 12% delle vittime ha scelto di non testimoniare contro l’aggressore.
Il rapporto trimestrale elaborato dal Servizio di Statistica del CGPJ indica inoltre che il numero di ordini di protezione è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente: sono state presentate 12.661 richieste (-0,10%) e 8.571 accordate (-0,20%), mantenendo il tasso di approvazione al 67,7%. In totale sono state emesse 16.206 sentenze, di cui l’82,6% di condanna.
Più denunce, più vittime
Nel confronto con il 2024, le denunce sono passate da 50.536 a 51.897, mentre le vittime da 46.135 a 47.710. Due su tre (61,7%) hanno nazionalità spagnola, mentre il 38,3% proviene da altri Paesi. Si è inoltre registrato un calo del 25% delle vittime minorenni: 105 rispetto alle 141 dello stesso periodo del 2024.
Per quanto riguarda l’origine delle denunce:
nel 70,8% dei casi (36.747), la denuncia è stata presentata dalla stessa vittima;
994 denunce (1,9%) provengono da familiari o persone vicine;
8.865 (17,1%) derivano da referti o verbali di polizia;
3.705 (7,1%) da certificati medici di lesioni;
1.586 (3,1%) da terzi.
Una considerazione scomoda
Dietro la freddezza delle cifre si nasconde una realtà che spesso si preferisce ignorare. Le Canarie, raccontate come un paradiso di sole e serenità, emergono invece come un territorio vulnerabile, dove il silenzio pesa quanto la violenza stessa.
Ogni denuncia archiviata provvisoriamente è una porta che si chiude senza risposta, ogni testimone che rinuncia a parlare è un grido intrappolato nelle statistiche.
Mentre si celebrano i record turistici dell’arcipelago che fanno il giro del mondo, la realtà sociale mostra un volto meno idilliaco: quello di una comunità che convive con un problema strutturale irrisolto.
Allargando lo sguardo oltre l’arcipelago, anche la Spagna nel suo insieme mostra una società sempre più segnata dalla violenza, nonostante gli sforzi ammirevoli di istituzioni, associazioni e organismi di tutela.
Resta tuttavia evidente un problema di fondo, quasi “genetico”, radicato nel tessuto sociale e culturale, che continua a riprodurre modelli di dominio e disuguaglianza.
Forse è qui che dovrebbero interrogarsi i tanti moralisti e commentatori di facciata che condannano a parole ma evitano di analizzare fino in fondo il vero nocciolo del problema.
Una società che parla tanto di civiltà e parità, ma che non riesce a estirpare l’abuso come se fosse parte integrante del proprio DNA collettivo; e che, pur consapevole della propria malattia morale, si presenta con armi spuntate, incapace di agire davvero, preferendo la retorica dell’indignazione all’efficacia delle soluzioni.
Fonti:
Observatorio contra la Violencia Doméstica y de Género – Consejo General del Poder Judicial (CGPJ), rapporto statistico secondo trimestre 2025.
Dati verificati attraverso il documento ufficiale pubblicato su poderjudicial.es, sezione “Datos del segundo trimestre comunidad Canarias 2025”.














