Un basco guadagna 8.000 euro in più all’anno rispetto a un canario
Di Italiano alle Canarie
Ma dipende da come si analizzerà più avanti, questa differenza salariale che è strettamente legata al costo della vita e al contesto economico dei diversi territori. In altre parole, guadagnare di più non significa necessariamente vivere meglio.
Le Canarie restano tra le regioni con il salario medio più basso di Spagna, ben al di sotto dei livelli di Paesi Baschi, Madrid e Navarra, secondo i dati dell’INE.
Le Canarie continuano a occupare le ultime posizioni in Spagna per quanto riguarda il salario medio annuo. Un lavoratore canario guadagna in media 24.237 euro lordi all’anno, contro i 32.307 euro lordi percepiti da un lavoratore basco: una differenza di oltre 8.000 euro lordi, come rivela l’Indagine Annuale sulla Struttura Salariale pubblicata questo ieri dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE).
Il divario rispetto alla media nazionale non è trascurabile: il salario medio in Spagna si attesta sui 27.747 euro lordi, il che colloca le Canarie oltre 3.500 euro lordi al di sotto. Peggio delle Canarie fa solo l’Estremadura, con 23.212 euro lordi. Sul fronte opposto si trovano, oltre ai Paesi Baschi, la Comunità di Madrid (31.394 euro lordi) e Navarra (29.459 euro lordi).
Precarietà e settori sottopagati
La precarietà e l’alta incidenza del lavoro temporaneo caratterizzano il mercato del lavoro canario, fortemente dipendente dal settore dei servizi, in particolare il turismo, e sono alla base di questo divario. I salari più bassi si registrano nella ristorazione (19.881 euro lordi) e nelle attività amministrative (19.378 euro lordi), settori in cui le Canarie hanno un peso specifico ben maggiore rispetto al resto del paese.
Debolezze strutturali del mercato canario
Questo rapporto dell’INE torna a evidenziare le debolezze strutturali del mercato del lavoro canario, segnato da un impiego più stagionale, con bassa qualificazione e retribuzioni inferiori, che si traducono in minori entrate per le famiglie e ridotta capacità di consumo rispetto ad altre comunità autonome. Tuttavia, come evidenziato nella riflessione che segue, questa realtà va letta alla luce delle specificità territoriali e del costo della vita, che ridimensionano — almeno in parte — il peso assoluto dei numeri.
Una riflessione finale
Gli oltre 8.000 euro di differenza annua tra un lavoratore basco e uno canario sono probabilmente adeguati a un costo della vita più elevato nei territori del nord della Spagna rispetto all’arcipelago. In altre parole, ciascun reddito riflette il proprio contesto socio-economico e, in fin dei conti, entrambi risultano relativamente modesti.
Si potrebbe quindi affermare, senza timore di essere smentiti, che il mercato del lavoro spagnolo, pur con le dovute eccezioni, è ancora oggi caratterizzato da salari generalmente bassi rispetto al costo della vita e alle aspettative di benessere delle famiglie.
Un’osservazione che dovrebbe far riflettere anche molti italiani carichi di speranze che guardano alla Spagna — e alle Canarie in particolare — come a un’oasi di benessere accessibile. In realtà, spesso ci si scontra con una quotidianità fatta di stipendi bassi, alti costi abitativi e opportunità limitate. Meglio saperlo prima: la qualità della vita non dipende solo dal clima, ma anche da un tessuto economico in grado di garantire stabilità e prospettive.