Solo il 9% dei giovani di Lanzarote, Fuerteventura e Gran Canaria riesce a emanciparsi
Di Italiano alle Canarie
La fotografia attuale dell’emancipazione giovanile nelle Canarie è tutt’altro che rosea: un dato che dovrebbe far riflettere anche i giovani italiani che vedono nell’arcipelago una facile soluzione ai propri problemi occupazionali.
Circa 13.000 under 35 sono tornati a vivere in famiglia a causa della crisi abitativa e della precarietà lavorativa
Il Consiglio della Gioventù delle Canarie ha presentato martedì 17 giugno in conferenza stampa i risultati dell’ultimo Osservatorio sull’Emancipazione riferiti al primo semestre del 2024, elaborato dal Consiglio della Gioventù di Spagna (CJE). I dati mostrano un calo preoccupante del tasso di emancipazione giovanile nelle Canarie, che si attesta al 15,4%, con una diminuzione di 3,67 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2023.
La conferenza si è tenuta nell’auditorium dell’Edificio de Usos Múltiples II di Gran Canaria e ha visto la partecipazione di Eliana Parrilla Morín, presidente del Consiglio della Gioventù delle Canarie, Javier Muñoz, responsabile dell’area socioeconomica del CJE, e Manuel Mejías, ricercatore del Consiglio.
Un ritorno forzato al nucleo familiare
Secondo lo studio, circa 13.000 giovani sotto i 35 anni sono tornati a vivere con i genitori in un solo anno, segnando il peggior dato dal primo semestre del 2021. Il motivo principale è il costo proibitivo degli affitti: nell’ultimo anno i prezzi sono aumentati del 13,6%, rendendo impossibile per una persona giovane pagare un affitto con il solo stipendio, che andrebbe quasi interamente destinato all’affitto.
La situazione non migliora nemmeno per chi volesse acquistare un immobile: per una casa in proprietà è necessario disporre di un anticipo pari a quattro anni di salario netto, ovvero circa 76.000 euro, considerando un reddito annuo medio giovanile di circa 19.000 euro nelle Canarie.
Precarietà, disoccupazione e sovraqualificazione
Sul fronte lavorativo, le Canarie registrano la quinta percentuale più alta di disoccupazione giovanile in Spagna (23,1%), aggravando la fragilità economica della fascia giovanile. Anche tra chi lavora, oltre la metà è impiegata in condizioni di temporaneità, sottoimpiego o sovraqualificazione.
Durante l’intervento, Eliana Parrilla ha dichiarato: “Tre giovani occupati su quattro sono comunque a rischio povertà. Per questo chiediamo che il primo Piano Integrale della Gioventù del Governo delle Canarie includa misure specifiche per promuovere l’emancipazione e l’occupazione giovanile”. Ha inoltre sottolineato la necessità di maggiori investimenti pubblici per garantire prezzi accessibili e una reale rappresentanza giovanile nelle decisioni politiche: “O investiamo nella gioventù canaria o non avremo futuro”.
Anche Javier Muñoz ha rimarcato che “i giovani lavorano e si impegnano, ma avere un impiego non garantisce l’indipendenza. La casa non è più un diritto garantito, e il bonus affitto giovanile non funziona: va riformato secondo la realtà del mercato immobiliare e le reali necessità della gioventù”.
Affitti inaccessibili e squilibri territoriali
Secondo i dati del 2023, la spesa media per l’affitto per una giovane famiglia canaria era di 767 euro al mese, pari al 40,6% del reddito netto. Tuttavia, questa cifra oggi appare ampiamente superata: nel 2025, i canoni medi nelle Canarie si attestano intorno ai 1.100 euro al mese. Ciò rende la realtà attuale ancora più critica, con una pressione economica crescente sulle nuove generazioni, sempre più spesso costrette a rinunciare a qualsiasi progetto di indipendenza.
Il rapporto evidenzia che l’affitto è la modalità principale di emancipazione (59,7%), seguito dalla cessione gratuita di alloggi (19,3%) e dalla condivisione di appartamenti (31%). La percentuale di giovani emancipati è significativamente più alta tra coloro che provengono da altre regioni della Spagna o dall’estero (oltre il 34%), rispetto a chi è nato nelle Canarie (solo il 10,9%).
A livello provinciale, l’emancipazione è più diffusa a Santa Cruz de Tenerife (22,27%) rispetto a Las Palmas (9,43%).
Per acquistare una casa libera, un giovane residente nelle Canarie dovrebbe accumulare l’equivalente di 13,8 anni di stipendio netto, uno dei valori più alti dell’intero territorio nazionale.
Una realtà da guardare senza false illusioni
I dati sull’emancipazione giovanile alle Canarie, così come quelli su lavoro, costo della vita e accesso alla casa, dipingono un quadro molto difficile. Una realtà che dovrebbe far riflettere – come detto all’inizio – anche quei giovani italiani che guardano all’arcipelago come rifugio dalla precarietà economica e lavorativa che vivono in Italia.
Sia chiaro: qualcuno riesce a vivere bene, ma si tratta di eccezioni. Molti altri preferiscono non ammettere le difficoltà o raccontare una versione idealizzata della propria esperienza. Eppure, le cifre ufficiali parlano chiaro: la Spagna, e le Canarie in particolare, pagano poco e costano sempre di più.
Allora viene da chiedersi: quali certezze reali offre oggi questo modello di vita?