Laboratori efficienti, ma controlli talvolta insufficienti: il quadro completo

Di Italiano alle Canarie

Secondo quanto emerge dai dati analizzati nei laboratori della Sanità Pubblica delle Canarie e riportato da un media locale in merito ai controlli sugli alimenti, la popolazione può mangiare con tranquillità. La sorveglianza sanitaria è capillare, efficace e tempestiva nell’intervenire in caso di anomalie.

Controlli sugli alimenti: possiamo fidarci?

Nei laboratori di Sanità Pubblica delle Canarie vengono analizzati numerosi campioni, che spaziano dalle acque di balneazione e potabili fino ai prodotti provenienti da bar, ristoranti e supermercati.

La Rete Canaria di Laboratori di Sanità Pubblica (Recalsp) impiega 56 persone distribuite nei vari laboratori dell’arcipelago: 22 a Gran Canaria, sei a Lanzarote, cinque a Fuerteventura, 16 a Tenerife, quattro a La Palma e una rispettivamente a La Gomera e a El Hierro.


Nel corso del 2023, i laboratori hanno esaminato 11.200 campioni di alimenti e acque, eseguendo in totale 68.798 determinazioni analitiche.

Solo nel settore alimentare, sono stati analizzati 4.097 campioni, prelevati da bar, ristoranti, hotel e supermercati delle isole, come ha spiegato Ana Pedrosa, coordinatrice della Recalsp.

«Possiamo mangiare in totale sicurezza. Le irregolarità nel trattamento degli alimenti sono pochissime e, appena si rileva un’anomalia, si interviene immediatamente con la sospensione del prodotto», afferma Pedrosa. Su questa vasta mole di controlli, sono stati identificati microrganismi patogeni solo in cinque campioni prelevati a Gran Canaria e in quattro a Lanzarote.

I microrganismi più frequentemente riscontrati sono Campylobacter, responsabile di gastroenteriti, e Listeria, che raramente colpisce persone sane ma può essere pericolosa per donne in gravidanza, neonati, anziani e soggetti immunodepressi. Tuttavia, si tratta di casi rari, e la sorveglianza resta molto rigorosa. «Siamo molto sicuri», ribadisce Pedrosa.

Qualità dell’acqua potabile

L’attività dei laboratori si estende anche al controllo dell’acqua destinata al consumo umano. Nel 2023, sono state effettuate 2.050 analisi sull’acqua potabile. Generalmente, si prelevano due campioni l’anno in ogni comune, salvo nei casi in cui si rilevino problematiche che richiedano un monitoraggio più frequente.

Per le acque desalinizzate, l’attenzione si concentra soprattutto sul boro, un minerale che può risultare nocivo per gli organismi viventi, in particolare per le piante, se presente in concentrazioni elevate.

I risultati delle analisi possono essere consultati pubblicamente sul sito del Sistema di Informazione Nazionale delle Acque Potabili, che include anche i dati dei laboratori delle Canarie.

Un controllo insufficiente?

Se da un lato è positivo sapere che le acque potabili vengano analizzate in maniera sistematica, dall’altro è lecito chiedersi se due campioni all’anno per comune siano davvero sufficienti. In un intervallo di sei mesi possono infatti verificarsi importanti variazioni nella qualità dell’acqua, dovute a fattori ambientali, guasti infrastrutturali o contaminazioni improvvise.

Inoltre, nei casi in cui si riscontrino anomalie, il monitoraggio “più frequente” menzionato dalle autorità può partire solo dopo la rilevazione effettuata nel campionamento ordinario, ossia potenzialmente mesi dopo che il problema si è manifestato. In tal senso, la strategia di sorveglianza attualmente in uso sembra più reattiva che preventiva, lasciando aperti margini di rischio evitabili.

Un sistema di controllo veramente efficace dovrebbe basarsi su un numero maggiore di campionamenti distribuiti nel tempo, capaci di rilevare tempestivamente eventuali alterazioni. In caso contrario, il margine d’azione si restringe e la sicurezza idrica rischia di poggiare su presupposti troppo ottimistici.

Controllo delle acque di balneazione

Anche le acque delle spiagge vengono regolarmente controllate. I laboratori effettuano analisi periodiche nei punti di balneazione censiti, con frequenza variabile in base al livello di rischio attribuito a ciascuna spiaggia. I parametri principali monitorati sono la presenza di Escherichia coli ed Enterococchi, indicatori di contaminazione fecale.

Tutti i risultati sono disponibili sulla piattaforma Nayade – Sistema di Informazione Nazionale delle Acque di Balneazione, dove si trovano i dati aggiornati relativi alle spiagge canarie, da Puerto Lajas a Playa del Águila, passando per El Tamaduste. Nel 2023 sono stati effettuati 3.210 controlli analitici sulle spiagge dell’arcipelago.

I tecnici della Sanità Pubblica raccolgono inoltre campioni da acque sanitarie, piscine e torri di raffreddamento, per il monitoraggio della legionella. In quest’ambito, sono state realizzate 1.673 analisi nello stesso anno.

Anche per le acque di balneazione vale una riflessione critica simile a quella fatta per l’acqua potabile: il monitoraggio, sebbene presente, potrebbe non essere sempre tempestivo o sufficiente a prevenire i rischi. La frequenza delle analisi è legata al livello di rischio stimato, ma eventi imprevedibili e mutamenti improvvisi nella qualità dell’acqua possono sfuggire ai controlli programmati. Anche in questo caso, più che una reale prevenzione, si rischia di agire solo a posteriori.

Fiducia, ma con senso critico

Nonostante la rete di laboratori di Sanità Pubblica sia ancora sottodimensionata in termini di risorse umane, il lavoro svolto è efficiente e prezioso. «Il nostro obiettivo è prevenire e proteggere la salute dei cittadini, vigilando su tutti i fattori ambientali e di consumo che possono incidere sul benessere collettivo», dice Pedrosa.

Tuttavia, pur prendendo atto delle rassicurazioni offerte dai vari laboratori e dalla stessa coordinatrice, la cronaca recente delle Canarie porta spesso alla ribalta casi di alimenti alterati o contaminati, così come di acque e spiagge soggette a chiusure per rischio sanitario.

Questi episodi dimostrano che, per quanto i controlli risultino strutturati e i dati ufficiali offrano un quadro rassicurante, è indispensabile mantenere un atteggiamento vigile. Le dichiarazioni delle autorità devono essere accolte con apertura, ma anche con spirito critico: il beneficio del dubbio è non solo lecito, ma necessario. Vigilare, oggi più che mai, è un diritto del cittadino e un dovere imprescindibile per chi vuole davvero essere un consumatore informato e protetto.