Ma dov’è il modello sotestenibile?

Di Italiano alle Canarie

Le Canarie continuano a collezionare record turistici e, questa volta, sotto i riflettori c’è il boom dei crocieristi.

I dati provengono da fonti ufficiali come Puertos del Estado e le Autorità Portuali di Las Palmas e Santa Cruz de Tenerife, responsabili della gestione e del monitoraggio degli scali marittimi principali dell’Arcipelago. Queste statistiche vengono successivamente diffuse e commentate da testate giornalistiche locali, che ne facilitano l’accesso e la comprensione da parte del pubblico attraverso aggiornamenti e analisi periodiche.

Mesi da record

Anche se i mesi estivi non sono il periodo più comune per vedere crocieristi passeggiare per le città portuali dell’Arcipelago, le Canarie sembrano avviarsi verso un nuovo record di arrivi di passeggeri via mare nel 2025. Fino a giugno, i porti delle Canarie gestiti dallo Stato hanno accolto un totale di 2.063.500 crocieristi, con un incremento di 460.180 persone rispetto allo stesso periodo del 2024, quando si contarono 1.603.320 arrivi.

Nel 2024, l’anno si era chiuso con 3.196.958 crocieristi, e se il trend attuale continuerà, è probabile che questa soglia venga superata ampiamente. La stagionalità del turismo crocieristico è ben evidente: se d’estate l’affluenza diminuisce, è tra l’autunno e l’inverno che si registra la maggior parte degli arrivi.


Andamento mensile e distribuzione territoriale

Il 2025 ha fatto registrare dati da record nei primi mesi dell’anno: gennaio ha visto l’arrivo di 570.562 crocieristi, il valore più alto mai registrato per quel mese. Seguono febbraio (498.352), marzo (539.526) e aprile (385.516). A partire da maggio si conferma la consueta flessione stagionale: 44.439 arrivi a maggio e 25.105 a giugno.

A livello provinciale, Las Palmas è in testa con 1.187.066 crocieristi (+25% rispetto al 2024), distribuiti tra Gran Canaria (oltre 550.000), Lanzarote (351.000) e Fuerteventura (288.000).

Nella provincia di Santa Cruz de Tenerife, il traffico crocieristico è aumentato del 35%. In particolare, i crocieristi in transito sono cresciuti del 28%, raggiungendo i 611.747, mentre quelli in imbarco da porto base sono aumentati del 53%, per un totale di 272.225 passeggeri.

L’Arcipelago consolida così la propria posizione come una delle destinazioni chiave del turismo crocieristico europeo, con numeri che potrebbero fare del 2025 un anno storico per il settore alle Canarie.

Una crescita che solleva domande

Mentre si celebrano numeri da record e si pianifica l’arrivo di sempre più turisti via mare, va segnalato che sono già operativi i nuovi terminal crocieristici a Lanzarote e Fuerteventura, e che anche Gran Canaria si prepara ad accogliere una nuova struttura.

Ma in tutto questo, dove finisce la tanto invocata sostenibilità?

L’equazione è semplice: più turisti significano maggiore massificazione, più pressione sui servizi pubblici, aumento dei costi e impatto sull’ambiente e sulla vita quotidiana dei residenti. Una crescita che, se non governata con lungimiranza, rischia di trasformarsi in un boomerang per il territorio.

Una grande ipocrisia istituzionale

Tutto questo mentre le istituzioni non perdono occasione per sbandierare il loro impegno verso un “turismo sostenibile e di qualità”. Ma con queste premesse, di sostenibile c’è ben poco. E di qualità, ancora meno, perché si tratta in realtà di turismo di massa.

Stiamo assistendo a una bugia ben confezionata per una popolazione in gran parte distratta o non abbastanza sensibile. Ma quella terra è la loro, ed è proprio per questo che andrebbe difesa a denti stretti.