Corsie bollenti e pazienti al limite della sopportazione

Di Italiano alle Canarie

Le ondate di calore che stanno colpendo l’Arcipelago riportano alla luce un problema cronico ormai diventato una vergogna strutturale: l’assenza di un’adeguata climatizzazione in ospedali come l’Universitario Insular Materno-Infantil di Gran Canaria e il complesso ospedaliero Universitario di Canarias (HUC) a Tenerife.

Caldo insopportabile e diritti calpestati

Da anni sindacati e pazienti denunciano che le temperature roventi compromettono il benessere di personale, malati e familiari. La risposta ufficiale? Misure provvisorie e promesse di riforme, mentre ogni estate la situazione peggiora, dovuta alla mancanza di pianificazione e di tutela per chi entra in questi edifici.

Juan Trenzado, segretario provinciale del Sindacato degli infermieri SATSE (Sindicato de Enfermería) a Las Palmas, evidenzia che il problema riguarda tutto il complesso ospedaliero, con il Materno — più vecchio e trascurato — tra i più colpiti.

Pezze temporanee per un problema permanente


Al Materno, l’aria condizionata è stata installata solo in due piani e in aree limitate: altrove si usano ancora ventilatori. All’Insular, la macchina montata due anni fa non copre l’intero edificio. Nei laboratori di biochimica, dove il calore delle apparecchiature si somma a quello ambientale, si superano i 30°C. E poi ci si chiede perché il personale ceda e le prestazioni calino.

Rischi concreti, non semplici fastidi

Il caldo eccessivo è un rischio reale, soprattutto per chi soffre di patologie, e sembra difficile negare che si stia violando la legge sulla prevenzione dei rischi sul lavoro. I Pazienti descrivono la situazione inumana e insalubre, con l’aria fresca che rimane un miraggio.

Non solo ospedali

Neanche le strutture più moderne, come il Negrín, non sono immuni. Il problema si estende a centri di assistenza specialistica e di medicina di base, molti con impianti obsoleti. È un sistema che non ha mai preso sul serio la questione.

Serve volontà politica, non solo condizionatori portatili

Satse (Sindicato de Enfermería) chiede un piano strutturale per affrontare le ondate di calore, proteggendo personale e pazienti. Intersindical propone intanto soluzioni tampone come climatizzatori portatili, ricordando che le promesse di climatizzazione definitiva sono ferme da un anno.

La Consejería di Sanidad assicura che le nuove strutture nascono già con impianti di climatizzazione e che per gli edifici vecchi ci sono progetti in corso. Ma intanto l’ennesima estate è arrivata, e nelle corsie il caldo continua a fare il suo lavoro: lento, costante, inesorabile.