Tra crescita economica e una società in crisi
Di Italiano alle Canarie
Le Isole Canarie stanno vivendo un’altra stagione estiva da record, con un numero di visitatori internazionali mai visto prima e prezzi degli hotel in aumento al ritmo più rapido in Spagna. I dati pubblicati questa settimana dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) rivelano che a luglio 2025 i prezzi degli hotel nell’arcipelago sono cresciuti del 9% su base annua, ben al di sopra della media nazionale del 5%.
Il boom si riflette non solo nei prezzi delle camere, ma anche nei ricavi. Le tariffe medie giornaliere (Average Daily Rate, ADR) hanno raggiunto i 140 € per camera occupata, in aumento di oltre il 5% rispetto a luglio 2024, mentre il fatturato per camera disponibile (RevPAR) è salito a 116 € grazie agli elevati livelli di occupazione.
Più turisti che mai
Anche l’agenzia di promozione turistica Turespaña ha confermato che tra gennaio e luglio 2025, 9,2 milioni di turisti internazionali hanno visitato le Isole Canarie, con un aumento di oltre 450.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari a un incremento del 4,9%.
Se questa tendenza continua, il 2025 segnerà il terzo anno consecutivo con un numero di visitatori da record, nonostante in precedenza si fosse parlato di un “tetto del turismo” raggiunto nel 2024.
Il turismo rimane l’industria più importante delle Isole Canarie, rappresentando oltre il 35% del PIL regionale. La continua crescita degli arrivi, in particolare dal Regno Unito e dalla Germania — che insieme coprono oltre il 40% dei pernottamenti stranieri — ne sottolinea la forza economica. Tuttavia, emergono sempre più dubbi sulla sostenibilità del modello e sulle ricadute per i residenti, costretti a convivere con l’aumento del costo della vita e con un mercato immobiliare ormai impazzito.
Quadro nazionale più ampio
In tutta la Spagna, l’occupazione media degli hotel è stata del 70,6% a luglio, con soggiorni nei weekend che hanno raggiunto il 75,2%. Le Isole Baleari hanno registrato i tassi di occupazione più alti in assoluto, mentre Barcellona, Madrid e Calvià sono state le località turistiche più frequentate.
Per quanto riguarda i mercati internazionali, il Regno Unito si conferma al primo posto, rappresentando il 26% dei pernottamenti stranieri a livello nazionale, seguito dalla Germania con il 14,5%. Francia, Paesi Bassi e Italia completano la top five.
Prezzi e domanda aumentano di pari passo
Poiché la domanda non mostra segni di rallentamento e le isole continuano ad attrarre milioni di visitatori ogni anno, gli albergatori delle Canarie sono riusciti a imporre tariffe record, facendo affari d’oro. Una domanda lecita resta sul tavolo: fino a che punto questo modello può dirsi sostenibile per l’economia e la società locali?
Per i residenti, questa situazione evidenzia il continuo predominio del turismo nell’economia regionale, ma anche il peso crescente sulle loro tasche: affitti inaccessibili, beni e servizi più cari e una pressione costante sulla qualità della vita. Per i visitatori, invece, la dinamica testimonia la popolarità della destinazione, ma a un prezzo sempre più alto che rischia di trasformare le Canarie in una meta esclusiva e meno accessibile.
Il successo turistico è indiscutibile, ma le contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti: crescita economica da un lato, tensioni sociali dall’altro. La vera sfida per le Canarie non è attirare nuovi record di visitatori, ma decidere se vuole continuare a crescere a ogni costo o se è il momento di ripensare il proprio modello turistico.