Madrid accoglie le richieste dell’arcipelago

Di Italiano alle Canarie

L’annuncio di Clavijo

Il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, ha dichiarato in Parlamento che Madrid ha finalmente “assunto” la linea difesa dalle isole: limitare la vendita di abitazioni a chi non risiede nell’arcipelago. Una mossa storica, almeno sulla carta, che sarà portata all’attenzione dell’Unione Europea nella prima Conferenza sulla Casa, già annunciata da Ursula von der Leyen.

I numeri che preoccupano

Dietro l’annuncio ci sono dati che parlano chiaro: quasi il 30% delle compravendite alle Canarie è realizzato da stranieri, il doppio della media nazionale (14%). Un fenomeno costante negli anni. Santa Cruz de Tenerife occupa il secondo posto in Spagna con il 35,7% delle operazioni, mentre Gran Canaria è quinta con il 24,8%. Non sono semplici statistiche, ma la fotografia di una realtà sociale.

I canari sono costretti a misurarsi con poteri d’acquisto irraggiungibili e progressivamente espulsi dalla loro stessa terra.


Il mercato drogato dalla speculazione

In un mercato immobiliare normale, tutto ciò sarebbe fisiologico. Ma nelle Canarie non c’è nulla di normale. Il mercato è tensionato, drogato da speculazione e rendita turistica. Ogni immobile  venduta a un non residente è una porta chiusa per una famiglia locale. Ogni appartamento acquistato come investimento è un affitto che cresce senza freni.

Le contromisure e i loro limiti

Clavijo ha ricordato le mosse del suo governo: decreti per liberare suolo pubblico, ridurre i tempi delle licenze e riformare la RIC per permettere al settore privato di investirla anche nell’edilizia abitativa. Ma la verità è che, senza un argine chiaro, la corsa all’oro immobiliare trasformerà l’arcipelago in un parco tematico per pensionati e investitori del Nord Europa, lasciando i giovani con le valigie in mano.

Promessa o cambio di rotta?

La domanda resta sospesa: questo “assumere” di Madrid è davvero un cambio di rotta o solo l’ennesima promessa da spendere nelle conferenze? Finora, a vincere sono stati sempre gli interessi forti. E la gente comune paga, ogni giorno, il prezzo più alto, ovvero, quello della propria casa che non può più permettersi.