Dalla tutela alla tassa: quando l’“ecologia” diventa un affare
Di Italiano alle Canarie
Dopo la regolamentazione degli accessi introdotta a gennaio di quest’anno, arriva ora la prospettiva di dover pagare per entrare. Una misura presentata come ecotassa, ma che di “eco” conserva solo il nome.
Il consigliere al Turismo del Cabildo di Gran Canaria, Carlos Álamo, ha confermato che si sta valutando l’introduzione di una tassa specifica per l’accesso al Roque Nublo, uno dei simboli naturali più iconici dell’isola di Gran Canaria.
«È possibile che tra qualche mese vedremo una tassa o una quota d’ingresso, soprattutto per accedere al Roque Nublo», ha dichiarato Álamo durante un’intervista al programma A buenas horas, condotto da José Luis Martín e trasmesso su diverse piattaforme digitali.
La sostenibilità come pretesto
Ufficialmente la misura viene presentata come strumento di tutela ambientale. In realtà, appare come la ripetizione di un modello già sperimentato a Tenerife con il Teide, dove l’aumento vertiginoso dei visitatori ha spianato la strada a un’idea tanto semplice quanto redditizia: monetizzare la natura.
Il Roque Nublo, meta amatissima da escursionisti e turisti, attrae ogni anno migliaia di persone. La giustificazione ufficiale — “regolare l’afflusso e proteggere il patrimonio naturale” — suona però come un pretesto: se la vera finalità fosse la sostenibilità, sarebbe bastato continuare a controllare e limitare gli accessi, come già fatto all’inizio del 2025.
Il nuovo balzello “verde”
La tentazione di introdurre — e di farla passare come una scelta inevitabile e virtuosa — una nuova tassa, mascherandola da iniziativa ecologica, è evidentemente troppo forte. E così anche per il Roque Nublo si profila all’orizzonte l’ennesimo balzello travestito da sostenibilità, un passo che nulla ha a che vedere con la protezione dell’ambiente e molto con la logica del profitto pubblico. Del resto, i soldi generati dal turismo a Gran Canaria non mancano: un’eventuale tutela ambientale potrebbe essere tranquillamente coperta con quelle risorse, senza dover pesare ulteriormente su cittadini e visitatori.
Dopo il Roque Nublo, vedremo a quale altro luogo iconico delle Canarie toccherà pagare per entrare, sempre con la scusa di una presunta ecotassa che di ecologico ha solo il nome.