Ennesimo simbolo di cattiva gestione e immobilismo del Comune

di Italiano alle Canarie

Sprechi, silenzi e promesse mancate

Las Palmas de Gran Canaria aggiunge un’altra pagina alla lunga lista di occasioni sprecate nella gestione del suo patrimonio storico.

Questa volta tocca alla Batteria di San Juan, dichiarata Bene di Interesse Culturale, che domina la collina omonima tra memoria e abbandono.

Il Cabildo di Gran Canaria ha chiesto al Comune la restituzione della sovvenzione ricevuta per il progetto di recupero, poiché non è stato dimostrato che i 55.000 euro concessi siano stati spesi per lo scopo previsto.

Ancora una volta, la burocrazia e l’inerzia politica hanno avuto la meglio sulla tutela del patrimonio cittadino, mettendo in luce l’ennesimo esempio di inefficienza dell’amministrazione comunale guidata da Carolina Darias: un’altra perla in un mandato contrassegnato da promesse mancate e progetti dimenticati.


Il progetto fantasma

La somma era destinata alla redazione del piano guida, documento che doveva delineare gli obiettivi e la strategia di recupero del sito.

Dopo un’attenta revisione, il Cabildo ha respinto la giustificazione del Comune e ha dichiarato la sovvenzione “non giustificata”. L’ente destinatario, la Società di Promozione della Città di Las Palmas de Gran Canaria — già coinvolta in procedimenti giudiziari — torna così al centro delle polemiche sulle politiche culturali locali.

Il Piano Guida del Complesso Difensivo della Batteria di San Juan è stato consegnato a dicembre 2023, ma da allora nulla si è mosso: nessun intervento, nessun segnale di riqualificazione. Il sito, a oggi, resta abbandonato, esposto a graffiti, vandalismi e degrado.

L’accesso incontrollato e la totale assenza di manutenzione rendono questo luogo simbolo di un disinteresse ormai cronico.

Scadenze ignorate e trasparenza assente

La Consejería de Presidencia del Cabildo, diretta da Teodoro Sosa, ha ricordato che il Comune non ha rispettato neppure i termini temporali stabiliti: i lavori dovevano svolgersi tra il 1º gennaio 2023 e il 31 agosto 2024, con un periodo di rendicontazione di tre mesi.

Anche la proroga concessa fino al 31 marzo scorso non è servita. Inoltre, la relazione inviata dal governo municipale non chiarisce l’effettivo utilizzo dei fondi, lasciando aperti dubbi e sospetti.

Non è stato rispettato nemmeno l’obbligo di una campagna informativa: nessuna comunicazione pubblica, nessuna documentazione accessibile, nessuna trasparenza.

A giugno, l’amministrazione ha dichiarato che il piano era ancora in fase di redazione — un’affermazione smentita dagli stessi redattori, che ne avevano già completato la consegna nei tempi previsti.

La storia che si sbriciola

Costruita nel 1898 come fortificazione difensiva durante la Guerra di Cuba, la Batteria di San Juan rappresenta un frammento prezioso della memoria militare della città.

Doveva essere un punto di incontro tra passato e presente, insieme ad altri siti come il Castillo de San Francisco e il Castillo de Mata. Oggi, invece, è il simbolo dell’abbandono istituzionale e del fallimento amministrativo.

Il progetto aveva ritrovato slancio grazie all’ex assessore alla Cultura Adrián Santana, ma le sue dimissioni hanno segnato un nuovo punto di arresto.

Da allora, la Batteria di San Juan è tornata a essere ciò che Las Palmas sembra conoscere fin troppo bene: un monumento dimenticato, lasciato marcire nel silenzio.

I muri raccontano ancora la storia di una città che non sa prendersi cura della propria memoria.