L’ennesima dimostrazione di una gestione insufficiente
Di Italiano alle Canarie
Il Comune di Las Palmas de Gran Canaria ne combina un’altra delle sue…restituisce al Cabildo la sovvenzione concessa a causa della paralisi dei lavori della MetroGuagua e dei contrasti con l’Autorità Portuale.
Il progetto di trasformare il Parco di Santa Catalina in un grande polmone verde nel cuore di Las Palmas de Gran Canaria ha ricevuto, almeno per ora, il suo certificato di morte.
Il Cabildo di Gran Canaria ha infatti dichiarato non giustificata la sovvenzione concessa al Comune nel 2022 per la rinaturalizzazione e il recupero delle aree verdi della piazza di Santa Catalina, pari a 746.110,38 euro, approvando il reintegro dell’importo.
Tre anni dopo, oltre alla restituzione del denaro, il Comune dovrà anche pagare interessi di mora per 51.901,94 euro, come stabilito in una risoluzione firmata dal consigliere per la Cooperazione Istituzionale e la Solidarietà Internazionale del Cabildo di Gran Canaria, Carmelo Ramírez.
Dal sogno urbano all’ennesima prova di inefficienza
L’obiettivo della proposta era ambizioso: trasformare la porta d’ingresso alla città in un autentico spazio naturale mediante la piantumazione di una grande massa arborea nel tratto compreso tra le vie Luis Morote e Nicolás Estévanez.
Presentato nel 2022, il progetto puntava a restituire al luogo la sua identità di parco, più che di piazza. L’ampliamento delle zone verdi era previsto soprattutto nell’area dei giochi per bambini — destinata a essere rinnovata — e accompagnato da un miglioramento dell’accessibilità, con l’eliminazione dei gradini e la creazione di una pavimentazione continua.
L’obiettivo era che Santa Catalina smettesse di essere una piazza asfaltata e tornasse a essere un vero parco, come si affermava all’epoca negli ambienti dell’Urbanistica.
Di questo intervento, che urbanisticamente avrebbe potuto ridare dignità e valore alla zona, non resta altro che qualche foto di progetto sbiadito: l’ennesimo monumento all’inconcludenza amministrativa.
Un piano più ampio per il cuore della città
Il progetto di rinaturalizzazione di Santa Catalina faceva parte di una strategia più ampia che comprendeva anche la trasformazione delle ramblas dell’Alcalde Juan Rodríguez Doreste in una sorta di “nuovo parco romano”, con un investimento di 2,83 milioni di euro, e la connessione diretta con il parco Puerto-Ciudad, frutto di un accordo tra il Comune e l’Autorità Portuale.
Tuttavia, l’intesa è naufragata quando il Puerto de La Luz si è opposto al piano originario, proponendo nel 2024 una versione alternativa che manteneva la strada davanti al centro commerciale El Muelle, ampliava il parcheggio modulare, eliminava lo spazio aperto destinato ai grandi eventi e riduceva la massa arborea di collegamento con il parco di Santa Catalina.
MetroGuagua: il simbolo dell’incompetenza amministrativa
Il principale freno al progetto è stato la paralisi dei lavori della MetroGuagua, il nuovo sistema di trasporto rapido che avrebbe dovuto attraversare il parco in sotterranea. L’area è rimasta per anni aperta e impraticabile, trasformandosi in un cantiere permanente e in una ferita urbana nel cuore della città.
La MetroGuagua, presentata come la grande rivoluzione della mobilità cittadina, è oggi lo specchio più evidente dell’inefficienza e della cattiva gestione del Comune di Las Palmas de Gran Canaria. Anni di promesse, proroghe e imprevisti tecnici hanno messo a nudo una realtà fatta di superficialità, scarsa pianificazione e mancanza di coordinamento tra gli uffici, dove ogni ostacolo tecnico diventa un alibi per giustificare ritardi infiniti e risultati inconsistenti. I lavori della MetroGuagua iniziarono nel 2018 e avrebbero dovuto concludersi nel 2021, ma subirono continui ritardi e modifiche. Ad oggi, nel 2025, il Comune di Las Palmas non dispone ancora di una data ufficiale di completamento. Alcune sezioni del tracciato sono state ultimate, ma il tratto di Santa Catalina resta sospeso e senza prospettive concrete di ripresa.
Anche le interruzioni dovute al Carnevale di Las Palmas ne hanno ritardato la realizzazione. Una città che si blocca per un evento festivo, rinviando un’infrastruttura strategica, rappresenta il sintomo più evidente di un’amministrazione incapace di conciliare progresso e vita cittadina.
Nel settembre 2023, il Comune aveva chiesto una proroga dei termini di esecuzione e di rendicontazione della sovvenzione fino a gennaio 2025, ma i lavori furono definitivamente sospesi nel settembre 2024 a causa dell’instabilità del terreno e della necessità di cambiare il sistema costruttivo, che avrebbe fatto lievitare i costi oltre i limiti consentiti dalla legge.
Proprio in quel mese, il Comune decise di restituire anticipatamente la sovvenzione, come già annunciato a luglio dello stesso anno. Un gesto che sa di resa, l’ennesimo segnale di una macchina amministrativa che non riesce a trasformare le idee in realtà.
Epilogo amaro
Il risultato è l’ennesima immagine di una città immobile, dove l’incapacità politica e la gestione burocratica soffocano ogni progetto di modernità. Santa Catalina non è solo un parco mancato: è il ritratto fedele di una Las Palmas amministrata con lentezza, disordine e approssimazione, dove la retorica verde e sostenibile si scontra ogni giorno con la realtà delle occasioni perdute.