La disponibilità economica cresce nei grafici, ma nella realtà quotidiana le cose sono ben diverse
✍️ Italiano alle Canarie
Una premessa che fa riflettere
Anche nel comune più ricco della Spagna, Pozuelo de Alarcón — vicino Madrid — come evidenziato nella cartina elaborata su dati Instituto Nacional de Estadística (INE), il reddito medio netto annuale è di 30.524 euro, pari a circa 2.540 euro al mese. Si tratta di un valore netto, quindi già pulito di imposte e contributi.
Il dato di Pozuelo non deve trarre in inganno, infatti considerando il costo della vita elevato nell’area metropolitana di Madrid, quei 2.540 euro mensili non rappresentano una grande cifra in termini di potere d’acquisto: tra affitti, spese quotidiane e servizi, il margine economico reale si riduce notevolmente.
Così, anche un reddito formalmente “ricco” finisce per essere relativamente povero in un contesto urbano sempre più costoso.
Questo significa che persino nel comune più benestante del Paese il potere d’acquisto resta relativamente basso. Un segnale eloquente della povertà relativa che caratterizza la Spagna: un’economia in crescita, ma ancora segnata da redditi medi contenuti e forti disuguaglianze territoriali.
Un Paese che cresce, ma non per tutti
La nuova fotografia della distribuzione della ricchezza pubblicata dall’Instituto Nacional de Estadística (INE) mostra, ancora una volta, una Spagna spaccata a metà. Tutti i dati riportati fanno riferimento a redditi medi netti, quindi già depurati da tasse e contributi. Il reddito medio netto per persona supera ormai i 15.000 euro, con un incremento del 7% su base annua, ma dietro questa media si nasconde una frattura economica profonda tra nord e sud e, soprattutto, livelli di reddito che restano oggettivamente bassi rispetto al costo della vita, aumentato in tutto il Paese.
Nelle Canarie, il reddito pro capite è cresciuto persino più della media nazionale, con un +8,8%, ma si ferma a 13.595 euro per abitante: uno dei valori più bassi del paese. Peggio fanno soltanto Andalusia, Castilla-La Mancha, Extremadura e Murcia. In cima alla classifica si trovano invece i Paesi Baschi (18.885 euro) e Madrid (18.142 euro).
La geografia della disuguaglianza
Se la Spagna fosse un paesaggio, mostrerebbe una parte settentrionale verde che si inaridisce man mano che si scende verso sud. Nei Paesi Baschi, il 91% dei municipi rientra nella categoria di “redditi alti” (oltre 16.112 euro annui), mentre in regioni come Murcia, Andalusia o Extremadura questa realtà quasi non esiste.
Terminologia fuorviante
Tuttavia, è necessario evidenziare che la terminologia utilizzata — come “redditi alti” — risulta fuorviante e quasi ironica: definire “alto” un reddito annuo di appena 16.000 euro, cioè circa 1.330 euro al mese, è un paradosso inaccettabile se si considera il costo medio della vita in Spagna, tra affitti, energia, carburante e generi alimentari in costante aumento. È un linguaggio che distorce la realtà, trasformando la sopravvivenza in apparente prosperità.
Nelle Canarie solo quattro municipi superano la soglia di “reddito alto”: Santa Brígida (17.392 euro), El Rosario (17.109), Breña Baja (16.662) e Artenara (16.305).
Anche qui, dunque, il concetto di “benessere” economico va relativizzato: si tratta di cifre che descrivono una condizione solo apparentemente agiata, ma che nella quotidianità hanno un peso modesto rispetto alle spese reali di una famiglia o di un lavoratore medio.
Crescita o illusione?
La Spagna cresce, sì, ma resta oggettivamente un Paese dai redditi medi bassi.
Anche il comune più ricco, Pozuelo de Alarcón, con i suoi 2.540 euro netti al mese, non rappresenta un vero benessere economico: è una cifra che, alla luce del costo della vita attuale, non consente un agio reale.
Se poi, come accade sempre più spesso, si cerca di far passare questi numeri per indicatori di ricchezza, il problema diventa di percezione e di linguaggio. La realtà è che anche i redditi spagnoli definiti “alti” restano, in termini comparativi e concreti, una relativa miseria. Una crescita che fa rumore nei grafici ma poca differenza nella vita quotidiana.