✍️ Italiano alle Canarie
Il prezzo dell’avocado alle Canarie ha raggiunto livelli record. A Tenerife e Gran Canaria il chilo può arrivare fino a 15 euro, mentre nelle altre isole oscilla tra 11 e 12 euro, cifre nettamente superiori a quelle della Penisola. In ottobre, una situazione ormai ricorrente torna a sorprendere i consumatori: il frutto tropicale più apprezzato della dieta canaria diventa un piccolo lusso.
Mentre a Mercamadrid il prezzo si mantiene intorno ai 4 euro al chilo, nei mercati all’ingrosso di Mercatenerife o Mercalaspalmas si muove tra i 7 e i 12 euro, secondo gli ultimi dati disponibili. Ma perché un prodotto così diffuso nella cucina canaria è così caro proprio nelle isole dove si consuma di più?
Un mercato protetto
Un confronto utile arriva da Madrid, dove lo stesso frutto si trova nei supermercati a circa 4 euro al chilo. Tuttavia, non si tratta dell’avocado canario, bensì di prodotti provenienti dalla Penisola o da Paesi terzi, spesso soggetti a controlli fitosanitari meno rigorosi rispetto a quelli imposti nell’Arcipelago. Ciò spiega in parte la differenza di prezzo e di percezione qualitativa tra le due origini.
La prima spiegazione risale a un provvedimento specifico: l’ordinanza del 12 marzo 1987, che definisce le norme fitosanitarie per l’importazione e il transito di prodotti vegetali nelle Canarie. Tale regolamento impedisce l’ingresso di avocado freschi provenienti da fuori dell’Arcipelago, per evitare l’introduzione di parassiti e malattie agricole che potrebbero colpire i raccolti locali.
Questa misura di tutela, tuttavia, ha un effetto collaterale diretto: riduce l’offerta disponibile e, di conseguenza, fa aumentare i prezzi. Sulla Penisola, invece, la vendita di avocado sia nazionali sia importati garantisce una maggiore disponibilità e costi più contenuti, a scapito però della qualità sanitaria e dei controlli rigorosi che caratterizzano il prodotto canario.
La fine della stagione
Un secondo fattore riguarda il ciclo naturale delle coltivazioni. Durante i mesi estivi, in particolare tra luglio e agosto, termina la raccolta della varietà Hass — la più apprezzata per consistenza e sapore — lasciando i mercati con scarse scorte.
In questo periodo l’avocado diventa un prodotto raro e di alto valore, con prezzi che possono raddoppiare rispetto al solito. Secondo Asaga Canarias, la normalità torna solo a novembre, quando iniziano le nuove raccolte delle varietà locali e il mercato recupera equilibrio.
Aumenti ciclici e malcontento
Queste impennate non sono eccezioni: si ripetono ogni anno. Nel 2024, come già nel 2023, i prezzi oscillavano tra 13 e 15 euro al chilo, con due avocado che potevano costare oltre cinque euro. Sebbene il fenomeno sia temporaneo, ogni stagione suscita malumori tra i consumatori e i professionisti della ristorazione, dato che l’avocado è ormai un ingrediente base della cucina moderna delle isole.
La combinazione di alta domanda e bassa offerta mantiene i prezzi elevati per settimane. Solo con l’arrivo della nuova campagna produttiva i valori iniziano a stabilizzarsi.
Effetti sulla ristorazione
Il rincaro non colpisce solo le famiglie, ma anche il settore gastronomico. Nel 2023 molti ristoranti e bar hanno temporaneamente eliminato l’avocado dai menù o aumentato i prezzi dei piatti che lo contenevano, come la popolare guasacaca per le arepas o le insalate tropicali.
Alcuni chef hanno sperimentato alternative locali per salse e contorni, ma la consistenza cremosa e il gusto neutro dell’avocado restano difficili da sostituire.
Un lusso gastronomico temporaneo
L’avocado canario continua a essere apprezzato per la sua qualità superiore, ma la produzione limitata e il divieto di importazione lo trasformano, per parte dell’anno, in un prodotto di lusso.
La buona notizia è che, se le previsioni saranno rispettate, i prezzi dovrebbero iniziare a scendere a novembre, con l’arrivo delle nuove raccolte delle varietà Hass e Fuerte, che riforniranno il mercato locale e daranno respiro alle tasche dei consumatori.
Fino ad allora, chi desidera gustare l’avocado dovrà farlo con moderazione o cercare alternative, aspettando che l’autunno porti non solo pioggia, ma anche un calo atteso dei prezzi del frutto più amato delle Canarie.

















