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Un’eredità inglese nel cuore di Las Palmas

La combinazione di architettura e influenza britannica e rispetto per l’ambiente naturale ha reso Ciudad Jardín la zona più esclusiva di Las Palmas de Gran Canaria e forse dell’Arcipelago. Oggi, il prezzo più accessibile per una casa in questo quartiere supera i 300.000 euro.

Le Canarie offrono un mosaico di realtà contrastanti. Alcune aree mostrano oasi agiate, scuole private e strade tranquille circondate dal verde, dove il tempo sembra fermarsi.
Altre, invece, convivono con affitti proibitivi, edifici degradati e una vitalità popolare che resiste con fierezza allo sradicamento. In mezzo a questi due estremi si riflette la condizione sociale dell’arcipelago: la disuguaglianza strutturale che caratterizza le isole “fortunate”.

Ma quale fortuna, verrebbe da chiedersi, di fronte a paradossi così estremi? In realtà, il soprannome di Isole Fortunate risale all’antichità: i geografi greci e latini immaginavano queste terre come un eden oltre le Colonne d’Ercole, un luogo di eterna primavera e prosperità. Un mito che oggi stride pesantemente con le disuguaglianze e le contraddizioni della società canaria contemporanea.

Le origini di un quartiere d’élite

Ciudad Jardín, a Las Palmas de Gran Canaria, nacque nel 1922 da un ambizioso progetto urbanistico volto a trasformare un’area agricola e vecchi alberghi in una zona residenziale destinata all’alta borghesia.


L’architetto Miguel Martín Fernández de la Torre ideò un piano innovativo caratterizzato da strade sinuose, piazzette e giardini privati. Le abitazioni, generalmente di una o due piani, si integravano con la vegetazione circostante. L’obiettivo era chiaro: creare un ambiente armonico, tranquillo e raffinato — senza tracce di classi popolari a vista.

Il “quartiere inglese” delle Canarie

Con il passare degli anni, Ciudad Jardín si guadagnò il soprannome di “città degli inglesi”, per l’evidente influenza britannica che ne definì lo stile architettonico e la vita sociale. La comunità inglese lasciò un’impronta duratura con la Chiesa Anglicana, il Club Inglés e con edifici simbolo come l’Hotel Santa Catalina, che accolse personalità del calibro di Agatha Christie e Gregory Peck.

Merita menzione anche l’ex Hotel Metropole, oggi sede di uffici comunali, insieme ad altre costruzioni che mantengono intatto il fascino della Belle Époque affacciata sull’Atlantico. Passeggiare tra le sue vie significa immergersi in una cartolina vivente della Gran Canaria degli anni Venti, quando lusso e distinzione si concentravano in questo angolo privilegiato della città.

Verde, arte e tradizione

Il Parque Doramas è il grande polmone verde del quartiere. Tra fontane e sculture si erge il monumento al caudillo Doramas, simbolo della resistenza aborigena contro la conquista castigliana.

A pochi metri sorge il Pueblo Canario, dove arte, gastronomia e architettura tradizionale convivono in perfetta armonia. Qui si trova il Museo Néstor, dedicato al pittore Néstor Martín-Fernández de la Torre, e il Bodegón del Pueblo Canario, locale storico dove si servono piatti tipici accompagnati da musica folcloristica.

Un rifugio per pochi privilegiati

Oggi Ciudad Jardín conta oltre 2mila abitazioni, per lo più tra i 120 e i 150 metri quadrati, costruite principalmente tra il 1970 e il 1980  – una dimensione abitativa che, specialmente nelle zone turistiche dell’isola, è ormai difficilissima da trovare – dove risiedono oltre 5 mila  persone, molte delle quali anziane, che godono della calma e dell’esclusività del quartiere.

Le strade ampie, la bassa densità abitativa e la rigogliosa vegetazione creano una vera oasi di serenità nel cuore urbano di Las Palmas. Non mancano edifici istituzionali di rilievo, come la residenza ufficiale del presidente del Governo delle Canarie, quella del Comandante del Mando Aéreo de Canarias (MACAN) e la sede centrale della Croce Rossa.

Più che un semplice quartiere, Ciudad Jardín rappresenta una rara lezione di urbanistica, frutto di una pianificazione razionale e di un equilibrio architettonico difficilmente replicabile. La sua combinazione tra raziocinio progettuale, influenza britannica e armonia paesaggistica l’ha consacrata come la zona più ricca e agiata di Las Palmas — e forse dell’intero Arcipelago —, dove il concetto di “abitazione economica” non esiste, poiché acquistare un appartamento sotto i 300.000 euro è semplicemente impossibile.