Le Isole Canarie tra i territori più colpiti dalla povertà in Spagna
✍️ Italiano alle Canarie
Quasi mezzo milione (470.849) di residenti delle Isole Canarie – tra lavoratori, pensionati e disoccupati – percepiscono meno di 12.000 euro all’anno, ovvero meno di 1.000 euro al mese per sostenere le spese quotidiane. Lo rivela il sindacato dei tecnici del Ministero delle Finanze spagnolo (nota del 17 ottobre 2025 Actualidad Gestha).
In un contesto di rincaro dei prezzi alimentari, aumento degli affitti e crisi abitativa, questa condizione colloca un canario su tre in una situazione di rischio di povertà.
In termini relativi, le Canarie sono la terza comunità autonoma spagnola con la più alta percentuale di persone che guadagnano meno di mille euro al mese, pari al 33,6% della popolazione. Peggio solo l’Estremadura (40,78%) e l’Andalusia (38,5%).
Un divario che si allarga
I dati delle Canarie contrastano con la media nazionale. Secondo il XV Rapporto annuale “Lo stato della povertà”, redatto dalla Rete per la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale in Spagna (Secondo il rapporto più recente dell’EAPN‑ES), il tasso di rischio di povertà o esclusione sociale nel Paese è del 25,8%. In totale, 12,5 milioni dispagnoli, tra cui 2,3 milioni di minori, vivono in condizioni di vulnerabilità, e 4,1 milioni di loro si trovano in povertà estrema.
Questo contrasta nettamente con la narrazione trionfalista del governo, che continua a sbandierare una Spagna in crescita mentre ignora il disagio reale di milioni di cittadini. Dietro ai grafici e alle conferenze stampa, la verità è che un terzo degli spagnoli sopravvive con meno di mille euro netti al mese: un dato che smonta la retorica della prosperità e restituisce l’immagine di un Paese spaccato tra numeri macroeconomici e povertà quotidiana.
Povertà severa e problemi strutturali
Le Isole Canarie figurano tra le regioni con tassi di povertà severa superiori alla media nazionale e si distinguono anche per un’elevata deprivazione materiale e sociale. Lo stesso rapporto sottolinea che i valori restano alti e che persistono gravi problemi strutturali, ancora lontani da una soluzione duratura.
L’appello dei tecnici del Tesoro
Gestha definisce, in netto contrasto con le dichiarazioni istituzionali che parlano di ripresa economica, “di portata elevata” le cifre relative ai canari che non raggiungono il livello del mileurismo e invita tutte le amministrazioni competenti a coordinare gli sforzi per aumentare i salari minimi, favorire l’inclusione lavorativa e migliorare le pensioni, attraverso una più equa redistribuzione della spesa pubblica e del sistema fiscale.
Una situazione difficile e strutturata
Il quadro che emerge fotografa una realtà economica difficile e persistente, ma anche profondamente ingiusta. Nonostante gli sforzi per aumentare i salari e migliorare la protezione sociale, il divario tra le Canarie e il resto della Spagna rimane significativo, segno di un modello che continua a privilegiare l’immagine turistica rispetto alla dignità di chi lavora e vive nell’arcipelago. In assenza di un vero cambiamento strutturale, la distanza tra i numeri ufficiali e la vita reale non farà che crescere, alimentando una povertà ormai cronica che non si risolve con slogan ma con politiche concrete e coraggiose.














