Quasi una via su quattro della città ha chiesto al Comune di migliorare la pulizia urbana.

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Il Comune di Las Palmas de Gran Canaria ha riconosciuto il “grave rischio” per la salute pubblica derivante dalla mancanza di pulizia urbana solo dopo aver accumulato 5.072 segnalazioni da parte dei cittadini. Di queste, 3.657 riguardano la pulizia stradale, mentre 1.415 fanno riferimento al servizio di raccolta dei rifiuti.

Il dettaglio delle denunce è contenuto nel fascicolo che ha giustificato la decisione di affidare in via d’emergenza alla società FCC un servizio straordinario di pulizia urbana, con un costo aggiuntivo di circa due milioni di euro al mese rispetto alla spesa attuale.

Le aree più colpite

Tra le zone più problematiche figura calle Italia, da cui sono arrivate oltre ottanta segnalazioni nel corso dell’anno. Seguono Juan B. Melo, Aconcagua e Concepción Arenal (più di trenta ciascuna), Carlos Mauricio Blandy e Avenida de Escaleritas (oltre venticinque), Virgen del Pilar e Avenida de César Manrique (più di venti), oltre a Madián e Cándida Díaz Naranjo (oltre quindici).

In totale, risultano 630 strade con reclami formali per la mancanza di pulizia, pari a circa il 23% delle vie cittadine: quasi una su quattro.


Le cause principali

Il servizio municipale di pulizia ha registrato 36 diverse tipologie di lamentele, arrivate tramite tre canali: reclami diretti agli uffici di pulizia stradale (1.580) e di raccolta dei rifiuti solidi (915), oltre ai messaggi inviati attraverso l’applicazione LPGC Tu Ciudad (2.077 per la pulizia stradale e 500 per la raccolta).

La causa più frequente, pari a quasi il 28% delle segnalazioni, è la mancanza di pulizia generale delle strade. Seguono i reclami per l’abbandono di mobili e rifiuti ingombranti, che rappresentano il 20,3% del totale e riflettono anche episodi di inciviltà da parte di alcuni cittadini.

Sono stati inoltre segnalati 23 casi di pannelli in fibrocemento (uralite): una quantità minima, pari allo 0,45%, ma potenzialmente pericolosa per la salute pubblica. A questi si aggiungono 164 denunce per abbandono di macerie, pari a circa il 3% delle segnalazioni complessive.

Cassonetti e contenitori traboccanti

Un altro punto critico riguarda i cassonetti stradali, spesso pieni oltre la capacità. Il rapporto municipale avverte che questi contenitori “si trasformano in vere e proprie discariche a cielo aperto, con presenza di topi e scarafaggi.

Le lamentele per cassonetti traboccanti ammontano a 416 casi per i rifiuti indifferenziati e a 60 per la raccolta differenziata. Si contano inoltre 276 richieste di spostamento dei contenitori, portando la categoria “problemi con i cassonetti e la raccolta” a rappresentare quasi il 20% del totale delle segnalazioni.

Cestini, rumori e altri disagi

Anche i cestini pubblici sono fonte di disagio per i cittadini (5,2% delle segnalazioni): 34 sono stati segnalati come rotti, 3 come scomparsi, 58 per altre cause, 2 per incendio, 138 per sporcizia, 29 per richiesta di installazione o spostamento e 138 perché non vengono svuotati regolarmente.

Le scritte vandaliche invece sembrano infastidire meno – appena tre reclami –, mentre si registrano 30 denunce per abbandono di terreni e scarpate, 14 per rumori, 11 per modifiche agli orari dei servizi di pulizia, 78 per problemi con la raccolta dei rifiuti commerciali e 68 per potature non autorizzate.

Un segnale d’allarme

Tutti questi elementi delineano un quadro dettagliato che spiega come la città sia arrivata a un livello di deterioramento tale da rendere necessarie misure straordinarie e riconoscere ufficialmente un “grave rischio per la salute pubblica”.

Un quadro che rappresenta anche l’evidente e conclamato fallimento di una gestione amministrativa guidata dalla sindaca Carolina Darias, il cui operato appare inadeguato. Una città che si presenta come capitale dell’arcipelago ma che oggi mostra i segni profondi di una crisi gestionale e di una politica più attenta all’immagine che alla sostanza.