Per le Canarie cambia poco: l’impatto sarà minimo e soprattutto procedurale

✍️ Italiano alle Canarie

Gli Stati dell’Unione Europea hanno approvato l’eliminazione dell’esenzione dai dazi doganali per i pacchi di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi terzi. La decisione mira a frenare l’ingente flusso di piccoli invii, soprattutto dalla Cina, tramite piattaforme come Temu e Shein.

La riforma entrerà pienamente in vigore nel 2028, sebbene sia previsto un meccanismo transitorio che consentirà di riscuotere i dazi già dal 2026. La misura viene considerata urgente per contrastare pratiche di aggiramento, come la frammentazione artificiale delle spedizioni.

L’esenzione, introdotta nel 1983, verrà abolita per rafforzare la concorrenza leale e tutelare i produttori europei dal crescente mercato dei prodotti a basso costo che spesso non rispettano gli standard comunitari.

Il 91% degli invii proviene dalla Cina

Gli invii sotto i 150 euro diretti verso l’UE sono triplicati in due anni: da 1,2 miliardi di euro nel 2022 a 4,6 miliardi nel 2024. Il 91% proviene dalla Cina, secondo la Commissione Europea.


La crescita è legata all’espansione dei marketplace cinesi, capaci di attrarre milioni di clienti con pubblicità massiccia, prezzi estremamente competitivi e spedizioni molto rapide. In parallelo, Bruxelles propone di introdurre una tassa di due euro per la gestione di ogni pacco, potenzialmente attiva dal 2026.

Un freno al predominio cinese

L’abolizione dell’esenzione rappresenta un passo strategico per riequilibrare la competizione con la Cina. La riforma colpisce quasi esclusivamente piattaforme come Temu, Shein e Aliexpress, che vendono beni a basso costo senza sostenere dazi e in molti casi senza rispettare pienamente le norme europee sulla sicurezza e sulla qualità.

La misura risponde alla crescente dipendenza dell’Europa dalle importazioni cinesi e si inserisce in una dinamica sia economica sia geopolitica. I dazi diventano uno strumento per riequilibrare i rapporti commerciali e per difendere l’industria europea da un modello di commercio ritenuto distorsivo e difficilmente sostenibile a lungo termine.

L’azione dell’UE si allinea a quelle già adottate da altri Paesi occidentali, come gli Stati Uniti, che hanno eliminato la propria esenzione sotto gli 800 dollari nel contesto delle tensioni commerciali con Pechino.

Le implicazioni per le Canarie

Le Canarie, pur appartenendo alla Spagna, costituiscono un territorio fiscale speciale al di fuori dell’IVA e dell’unione doganale europea. L’arcipelago dispone già di un sistema doganale proprio (Aduanas Canarias) che controlla tutti i pacchi in arrivo, inclusi quelli spediti dalla penisola.

L’abolizione dell’esenzione sotto i 150 euro comporterà variazioni limitate per i residenti. I principali effetti riguarderanno:

– controlli più rigorosi sugli invii extra‑UE;

– concorrenza leggermente più equilibrata per i commercianti locali, oggi sfavoriti dal vantaggio competitivo dei marketplace asiatici;

– procedure doganali più trasparenti e uniformi grazie al coordinamento con le nuove norme europee.

La dogana canaria manterrà le proprie regole e i propri processi, sebbene inseriti in un quadro europeo più solido e strutturato. Il risultato sarà un numero minore di abusi e un miglioramento della qualità dei prodotti che raggiungono l’arcipelago. Per la vita quotidiana dei residenti, l’impatto complessivo rimarrà contenuto.