Il protocollo del Servizio Sanitario delle Canarie (SCS) rafforza la rilevazione precoce e l’assistenza sanitaria specializzata alle donne

✍️ Italiano alle Canarie

Il Servizio Sanitario delle Canarie (SCS) ha identificato 700 donne vittime di violenza di genere in tutto l’Arcipelago dal 2024, grazie all’attuazione del Protocollo di Assistenza Primaria. L’iniziativa mira a garantire una rilevazione precoce dei casi e una presa in carico sanitaria specializzata.

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, che si celebra oggi 25 novembre, viene ricordata l’importanza dei protocolli specifici attivi nelle Canarie per garantire assistenza e protezione alle vittime.

Formazione e protocolli attivi

Oltre 1.100 professionisti delle diverse Aree di Salute hanno completato la formazione accreditata per applicare il Protocollo di rilevazione e intervento sanitario in Assistenza Primaria. Il percorso formativo proseguirà anche nel 2026.


Nel contesto ospedaliero, il SCS ha registrato 206 referti di lesioni per aggressioni sessuali con violenza nel 2024 e 159 nei primi mesi del 2025 (dati provvisori). Queste cifre confermano la necessità di protocolli specifici e del coordinamento con risorse giudiziarie e forze di sicurezza.

Il protocollo in Assistenza Primaria

Il Protocollo di rilevazione e intervento sanitario contro la violenza di genere in Assistenza Primaria è stato introdotto nelle Canarie nell’aprile 2024, insieme a una formazione dedicata ai diversi profili professionali.

Il documento definisce linee guida uniformi per la rilevazione precoce della violenza esercitata dal partner o dall’ex partner, oltre a fornire criteri per la valutazione e l’intervento, in accordo con le raccomandazioni del Ministero della Sanità.

Rilevazione delle vittime

Grazie al protocollo sono state identificate 382 donne nel 2024 e 318 nei primi dieci mesi del 2025. Il personale sanitario e socioassistenziale dell’Assistenza Primaria può applicare il protocollo tramite la Storia Sanitaria Elettronica, utilizzando questionari o interviste cliniche basate su indicatori di vulnerabilità.

Il protocollo si applica a donne a partire dai 15 anni, sia nelle visite ordinarie sia all’apertura della storia clinica elettronica. Prevede inoltre l’intervento in presenza di lesioni fisiche, psicologiche o sessuali senza violenza. I casi di aggressione sessuale con violenza vengono invece gestiti negli ospedali di riferimento.

Assistenza ospedaliera alle aggressioni sessuali

Il SCS dispone di un Protocollo di assistenza alle donne vittime di aggressione sessuale che regola l’intervento multidisciplinare nei servizi di urgenza ospedaliera e ginecologica, anche nei casi di sospetta sottomissione chimica.

Dopo la valutazione iniziale in pronto soccorso, viene attivato il protocollo sanitario e, tramite il 112, vengono mobilitati i servizi giudiziari, le forze di sicurezza e le risorse specialistiche. Il protocollo, operativo dal dicembre 2020, è in fase di aggiornamento per adeguarsi alla Legge Organica 10/2022 e al Protocollo di Violenza Sessuale del Sistema Sanitario Nazionale (2023).

Oltre il protocollo

Nonostante l’esistenza di protocolli avanzati, corsi di formazione dedicati e un sistema sanitario impegnato a individuare e proteggere le vittime, la realtà delle Canarie – e più in generale della Spagna – continua a mostrare il volto più duro di una società ancora profondamente segnata dalla violenza maschilista. L’assistenza, alla luce di queste misure sembra funzionare, le procedure si perfezionano e la coordinazione istituzionale migliora, ma il problema resta radicato nella cultura, nei comportamenti e in un modello sociale che tollera ancora troppo.

L’impalcatura tecnica dell’intervento sanitario appare solida, ma da sola non basta. La violenza di genere non si risolve unicamente con protocolli più raffinati, bensì con politiche incisive che intervengano a monte: educazione, prevenzione, repressione efficace e un cambiamento culturale che colpisca il cuore del problema. Senza un’azione drastica e continua su questi fronti, le statistiche continueranno ad aumentare e i protocolli – pur necessari – resteranno soltanto un’argine fragile di fronte a un fenomeno strutturale che la società spagnola non ha ancora avuto il coraggio di affrontare davvero.