L’immagine di insicurezza dell’isola è “peggiore che mai”

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Un fenomeno in crescita

L’Associazione dei Professionisti delle Guide Turistiche di Gran Canaria ha diffuso un severo avvertimento sul preoccupante aumento dei borseggiatori, un fenomeno che, secondo gli addetti ai lavori, sta assumendo dimensioni sempre più difficili da contenere. Le guide turistiche, che rappresentano una delle categorie più esposte a questo tipo di episodi, segnalano un peggioramento significativo rispetto agli anni precedenti, tanto da definire la situazione «peggiore che mai». La reputazione di Gran Canaria come destinazione sicura, uno dei pilastri del suo successo turistico, rischia anche da questo punto di vista essere compromessa.

Il recente allarme si basa non solo sulle testimonianze dirette, ma anche sulla comparsa di nuovi modelli di azione da parte dei borseggiatori, sempre più scaltri e organizzati. Il collettivo sottolinea che la crescita del fenomeno risulta evidente già da tre anni, tuttavia è nelle ultime settimane, si sarebbe verificato un punto di svolta critico, segnando un’accelerazione delle attività criminali.

Tentativi di furto sempre più frequenti e coordinati

María Lezcano, vicepresidente dell’associazione e professionista con 25 anni di esperienza, racconta episodi che confermano il livello di allerta attuale: in soli 30 minuti afferma di aver subito quattro tentativi di borseggio. Un dato che non rappresenta un caso isolato, ma piuttosto un esempio di ciò che accade quotidianamente. Lezcano riferisce infatti che nella chat interna delle guide vengono segnalati episodi praticamente ogni giorno, a volte anche più volte nell’arco della stessa giornata.


Secondo la testimonianza dei professionisti, i ladri adottano strategie pensate per non destare sospetti: si muovono in coppia o in piccoli gruppi, indossano zaini, cappellini e occhiali da sole, e utilizzano auto a noleggio per spostarsi rapidamente tra i vari centri turistici. Questo modo di operare consente loro di mimetizzarsi facilmente tra i visitatori, rendendo molto più difficile per le forze dell’ordine individuare tempestivamente i responsabili.

I punti più colpiti dell’isola

L’avanzare del fenomeno ha portato all’individuazione di diversi “punti caldi” distribuiti sul territorio. Tra i più citati figurano lo storico quartiere di Vegueta e il Muelle de Cruceros di Santa Catalina, due aree che accolgono quotidianamente un numero elevatissimo di turisti. A questi si aggiungono zone come Santa Lucía de Tirajana, particolarmente colpite nelle ultime settimane.

Il problema non riguarda soltanto le aree più visitate della capitale. Anche comuni dell’interno, come Teror, Arucas e Firgas, stanno vivendo una crescita costante degli episodi di furto. La Polizia Locale di questi municipi riconosce apertamente di registrare casi «quasi ogni giorno», un dato che mette in evidenza la diffusione capillare del fenomeno e la difficoltà di arginarlo con le risorse attuali.

Conferme e interventi della Polizia

La Polizia Canaria ha confermato non solo l’aumento delle segnalazioni, ma anche la presenza di gruppi di borseggiatori che agiscono in maniera coordinata, spesso provenienti da altre regioni della Spagna o da altri Paesi. Proprio la scorsa settimana gli agenti hanno arrestato un individuo ricercato a Tarragona. Durante l’operazione è emerso che i suoi complici avevano ammesso di essersi recati a Gran Canaria con l’unico obiettivo di commettere furti, sfruttando l’afflusso turistico e la minore percezione del rischio da parte dei visitatori.

Le forze dell’ordine, pur intensificando la presenza nelle zone più critiche, sottolineano la necessità di una maggiore cooperazione tra istituzioni, operatori economici e cittadini per poter contrastare un fenomeno che, per organizzazione e rapidità, rischia di sfuggire al controllo. La percezione di insicurezza, già in aumento tra residenti e turisti, rappresenta una sfida prioritaria per le autorità dell’isola.