Foto da www.eldia.es
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A Puerto la prima fabbrica di cloro

di Michele Zanin

Fino a pochi mesi fa l’arcipelago canario il cloro lo importava.

Indispensabile per disinfettare i serbatoi dell’acqua potabile pubblica, il cloro veniva totalmente importato dalla Spagna a costi elevati e di qualità non sempre eccellente, ma soprattutto con problematiche legate alla tempistica piuttosto disagevoli.

La stabilità del cloro è di circa un paio di settimane in condizioni di temperatura elevata e, dal momento che il prodotto viaggiava lungo le traiettorie marittime, non era possibile acquistarne grandi quantità perché sarebbero poi andate distrutte.

Con la recente inaugurazione della Biomca a Puerto de la Cruz, la prima fabbrica produttrice di cloro dell’arcipelago, non solo si ha posto rimedio alle problematiche economiche e di trasporto ma si sono creati nuovi posti di lavoro e interessanti opportunità di esportazione in Africa.


L’apertura della struttura ha permesso l’immediata creazione di 54 posti di lavoro destinati ad aumentare nei prossimi due anni fino ad arrivare a 124 figure occupate, tra operai di fabbrica e personale portuale per l’esportazione del cloro.

La Biomca ha già infatti firmato un contratto per i prossimi 10 anni con uno dei più grandi commercianti di prodotti chimici di tutto il mondo, Brenntag, che ha acquistato un terzo della produzione totale di cloro dello stabilimento di Puerto.

Il nuovo impianto, costato 5,5 milioni di euro, ha una capacità produttiva pari a 22.000 tonnellate di cloro all’anno.

Frutto di un progetto la cui realizzazione ha significato 5 anni di ricerche e di visite presso impianti similari negli Stati Uniti, lo stabilimento per la produzione di cloro di Puerto de la Cruz è uno dei più all’avanguardia in termini di sicurezza per i lavoratori e per l’ambiente e consentirà di perseguire ulteriori progetti di ricerca finalizzati a creare non solo nuove unità lavorative ma anche nuovi rapporti commerciali.