Ministero Seguridad Social

Le associazioni dei lavoratori autonomi che stanno negoziando con il Ministero della Previdenza Sociale per istituire un nuovo regime contributivo basato sul reddito reale hanno ricevuto dal governo una proposta di tabelle contributive su cui sono d’accordo.

In assenza del testo definitivo della bozza del nuovo regolamento, le associazioni ATA e UPTA hanno già dato la loro approvazione alla proposta, secondo quanto riportato dal quotidiano digitale ElMundo.es.

Con il nuovo sistema, i lavoratori autonomi non potranno più scegliere il reddito su cui pagare i contributi – attualmente circa il 90% paga l’aliquota minima – ma saranno inseriti in una serie di scaglioni stabiliti.

A partire dal 2023, i lavoratori autonomi pagheranno i contributi in base a 15 scaglioni che dipendono dal reddito netto che dichiarano alla Previdenza Sociale e al Tesoro.

L’incrocio dei dati tra i due organismi limiterà la possibilità di scegliere le fasce, con l’effetto diretto di ridurre notevolmente il numero di contribuenti minimi.

Il sistema sarà implementato progressivamente negli anni 2023, 2024 e 2025.


In particolare, il nuovo modello fissa un limite di 1.300 euro al mese oltre il quale il contributo sarà ridotto per coloro che attualmente pagano il contributo minimo di base (294 euro al mese).

A partire da questo livello di reddito e fino alla barriera di 1.700 euro al mese, il contributo rimarrà invariato e, a partire da questo livello, verranno stabiliti contributi più elevati.

Così, ad esempio, i lavoratori autonomi che l’anno prossimo avranno un reddito netto fino a 670 euro al mese, che è il minimo previsto dalla nuova tabella, pagheranno una quota mensile di 245 euro; nel 2024, 237 euro e dal 2025 dovranno pagare 230 euro.

Tra questi 670 euro e 1.300 euro, ci saranno quattro fasce che seguono la stessa progressione, anche se in proporzioni minori. La fascia con un reddito di 1.300 euro scenderà di un solo euro, a 290 euro, nei tre anni di adeguamento progressivo del sistema.

I lavoratori che rientrano negli scaglioni che vanno fino alla dichiarazione di reddito di 1.700 euro continueranno a pagare quanto si paga attualmente per la base contributiva minima: 294 euro.

A partire dal settimo scaglione e per altri nove scaglioni, i contributi dei lavoratori autonomi saranno superiori alla base contributiva minima e aumenteranno senza eccezioni fino al 2025.

Infatti, il sistema stabilisce due nuovi scaglioni al di sopra dell’attuale base massima, a 4.050 euro, che passerà dal pagare 390 euro l’anno prossimo a 490 euro nel 2025, con un aumento del 25%.

Al di sopra di questo livello e fino a 6.000 euro, i contributi sono stabiliti su due basi.

Fino alla soglia di reddito mensile di 6.000 euro, i contributi saranno di 420 euro nel 2023 e di 530 euro nel 2025.

A partire da 6.000 euro, passeranno da 500 euro nel 2023 a 590 euro nel 2025.