Buon viaggio Olivia!

di Magda Altman

Olivia è una tartaruga della specie Caretta caretta, trovata in precarie condizioni di salute a marzo di quest’anno su una spiaggia della costa occidentale di Guernsey, di fronte al golfo di Saint Malo in Francia.

Olivia era semi assiderata, disidratata e priva di una delle pinne anteriori dove una severa lesione lasciava supporre un infelice incontro con un’elica di una imbarcazione.

Portata nel rifugio per animali a St Andrews dove è rimasta per essere curata, Olivia a luglio ha intrapreso il suo ultimo viaggio su terra per essere accolta dal Centro di Recupero della fauna selvatica Tafira di Las Palmas, Gran Canaria per essere poi finalmente liberata nelle acque calde e temperate dell’arcipelago.

Quello di Olivia non è un caso isolato, molte tartarughe vengono infatti recuperate e salvate da morte certa in uno dei tanti centri di accoglienza presenti nell’arcipelago.


Esistono due strutture, Tafira a Las Palmas e La Tahonilla a La Laguna, che ricevono esemplari di animali feriti grazie all’intervento di volontari e cittadini nonché di corpi di polizia e associazioni di pescatori.

I centri sono la risposta alla richiesta di attenzione e salvaguardia di molte specie animali in difficoltà; generalmente strutturati su base volontaria, i centri di recupero organizzano diverse iniziative orientate alla divulgazione e alla sensibilizzazione circa la protezione e il recupero della fauna.

A Fuerteventura il Proyecto Tortuga è un programma supportato dal Cabildo unitamente al Gobierno de Canarias, al Centro Superiore per la Ricerca Scientifica e al Governo di Capo Verde, per la reintroduzione e il recupero in particolare della Caretta caretta, una tra le specie più minacciate sulle coste dell’arcipelago da più di un secolo.

Delle 8 specie di tartarughe marine di tutto il mondo, ben 4 si trovano nelle acque di Fuerteventura: la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), la Caretta caretta (qui chiamata tortuga boba), la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la embricata (Eretmochelys imbricata).

Un compito difficile, quello della conservazione delle tartarughe, che rappresenta in questo caso un riferimento mondiale per la vita marina.

E quindi non rimane che augurare buon viaggio a Olivia e a tutte le tartarughe salvate e reintrodotte nel mare grazie al valido impegno dell’arcipelago canario.mmagine-elcomercio-pe