La pressione ospedaliera è superiore del 32% rispetto all’inizio della pandemia. Anche le cliniche private risentono dell’aumento della domanda

Gli ospedali delle Isole Canarie stanno subendo la maggiore pressione sull’assistenza negli ultimi due anni. Sono circa 4.500 le persone ricoverate nei centri sanitari pubblici e privati delle isole, di cui un centinaio sono pazienti con patologie causate dal covid, secondo gli ultimi dati del sito web sulla capacità sanitaria del governo delle Canarie.

D’altra parte, secondo quanto dichiarato dal Ministro della Salute delle Canarie, Blas Trujillo, in un’apparizione parlamentare, tra i 330 e i 350 posti letto ospedalieri sono occupati da pazienti che sono stati dimessi dall’ospedale e sono in attesa di un posto di assistenza socio-sanitaria.

La situazione è stata aggravata nelle ultime settimane dalla ricomparsa dell’influenza A, dall’aumento dei casi di covirus e dall’incremento dei casi di virus respiratorio sinciziale. Inoltre, si prevede che gli ospedali saranno colpiti dall’arrivo del clima invernale nell’arcipelago nelle prossime settimane.

Dall’aprile 2020, quando la pandemia ha colpito gli ospedali delle Canarie, il livello di occupazione è aumentato gradualmente, con un incremento del 32%, poiché nei primi giorni dell’epidemia i centri sanitari pubblici e privati dell’isola hanno assistito un totale di 3.400 persone, 300 delle quali sono state infettate dal coronavirus.

Questo aumento sostenuto della domanda di cure non è stato accompagnato da un aumento della capacità ospedaliera, il che si ripercuote sull’attività dei centri sanitari, soprattutto nei servizi di emergenza, che sono diventati dei colli di bottiglia a causa della mancanza di posti letto.

Curiosamente, il complesso ospedaliero Gran Canaria Materno Infantil, nonostante soffra di un problema cronico di sovraffollamento del suo pronto soccorso, con i corridoi occupati dai pazienti in attesa di essere ricoverati, è il centro sanitario pubblico con il maggior numero di posti letto liberi, secondo il portale della trasparenza.


Così, secondo i dati del sito web sulla capacità sanitaria, fino all’ultima settimana di novembre il Doctor Negrín di Gran Canaria aveva il più alto tasso di occupazione, con il 92% delle unità occupate. La scorsa settimana, infatti, l’ospedale aveva 62 letti liberi su un totale di 760.

Per quanto riguarda il complesso ospedaliero Insular Materno Infantil di Gran Canaria, l’occupazione si è attestata al 75%, con 222 posti letto disponibili su un totale di 898 nei due centri sanitari.

A Tenerife, l’Hospital Universitario de Canarias (HUC), a La Laguna, ha un tasso di occupazione dell’87%, con 573 unità occupate e 81 sfitte.

Nel caso de La Candelaria, l’occupazione è leggermente inferiore, pari all’80,4%, con 185 unità libere su un totale di 945 posti letto.

Isole minori

La situazione è un po’ più confortevole negli ospedali pubblici delle isole minori. Nel caso del Doctor Molina Orosa di Lanzarote, il tasso di occupazione è di circa il 60%. La situazione è peggiore all’ospedale generale di Fuerteventura, dove il 76% delle unità è occupato.

L’ospedale di La Palma ha un tasso di occupazione del 72%, mentre l’ospedale di El Hierro ha il 28% dei letti occupati e l’ospedale di La Gomera il 62%.

L’alto livello di domanda di cure si riscontra anche nei centri sanitari privati, soprattutto in quelli situati nelle isole capitali. I centri privati di Gran Canaria e Tenerife hanno tassi di occupazione che vanno da un minimo del 66% a un massimo del 92%.

La Redazione LGC