Lo “Studio 54” rivive nel Carnevale 2023 con una scenografia ricca di simbolismo, tecnologia e innovazione.
Sergio Macías crea un palcoscenico che trasformerà Santa Catalina in una grande discoteca, alla quale i partecipanti, gli artisti e le comparse accederanno attraverso una porta elevabile.
La mezzaluna con il volto di un uomo e il logo del nightclub, simboli della notte newyorkese di fine anni ’70, presiederanno l’allestimento che, per la prima volta, avrà una copertura sostenuta da un grande portico.
Nello Studio 54 tutto era possibile. Tanto che il leggendario club riaprirà i battenti, dopo oltre quattro decenni dalla sua chiusura, a Santa Catalina.
Per realizzarlo, il Carnevale di Las Palmas de Gran Canaria si affiderà ancora una volta all’interior designer e scenografo Sergio Macías, che trasformerà il parco in una grande discoteca.
Innovazione e tecnologia saranno molto presenti sul palcoscenico del carnevale, che presenterà numerosi richiami al famoso locale che, dal 10 febbraio al 5 marzo, permetterà di rivivere le notti newyorkesi di disco music e trasgressione della fine degli anni ’70.
“Un palcoscenico, che più che un palcoscenico sarà una grande discoteca”, secondo Macías, in cui l’illuminazione e la tecnologia giocheranno un ruolo molto importante per ricreare l’atmosfera dello Studio 54 attraverso uno spettacolare schermo posteriore a LED di oltre 360 metri quadrati, ed elementi mobili che permetteranno di giocare con la scenografia in modo innovativo.
Per la prima volta, il parco di Santa Catalina disporrà di un grande portico su cui verrà eretto un soffitto tecnico, da cui penderà un altro grande schermo curvo, di 10 metri di diametro, con la possibilità di muoversi.
Oltre a questa macrostruttura di 24 metri di larghezza che ospiterà i dispositivi di illuminazione e gli effetti speciali, nel 2023 il Carnevale avrà un’altra novità: un’imponente porta elevabile attraverso la quale i partecipanti, gli artisti e le comparse entreranno in scena.
Questo singolare ingresso-ascensore sarà coronato da un’enorme palla da discoteca che presiederà alla composizione.
Un pezzo molto particolare in cui lo scenografo ha spiegato che intende riciclare la cornice interna del mappamondo, che l’anno scorso è stata anche una delle protagoniste del disegno che ha realizzato per l’allegoria de “La Terra”.
Entrambi gli elementi fanno parte del corpo centrale del montaggio in cui, inoltre, sarà presente uno dei segni distintivi per eccellenza della scomparsa discoteca della “Grande Mela”.
Si tratta di una “reinterpretazione” alta 12 metri del famoso Man in the Moon, la mezzaluna con il volto di un uomo che per anni ha accolto la selezionata clientela del locale e che, come nel manifesto originale, sarà circondata da un diadema che evoca i raggi del sole che, in questo caso, sarà fatto di luci al neon.
A questo proposito, Medina ha ricordato che il tema del carnevale è stato scelto lo scorso marzo dai rappresentanti di murgas, comparsas, disegnatori, drag, batucadas, culturisti, gruppi di costumi, truccatori, personaggi, sponsor ed esperti di comunicazione, tra gli altri agenti che fanno parte del Carnevale.
In totale, quasi cinquanta persone legate al settore hanno votato a favore dell’allegoria in un incontro che ha ribadito l’impegno partecipativo e aperto del festival nei confronti di chi, ogni anno, lo rende possibile.