In un arcipelago dove milioni di turisti godono di resort di lusso, migliaia di anziani vivono nell’abbandono, senza posti in strutture assistenziali e in condizioni precarie.
Di Italiano alle Canarie
Le Canarie, conosciute nel mondo come paradiso delle vacanze, accolgono ogni anno milioni di turisti. Tuttavia, dietro l’immagine patinata del sole e delle spiagge, si nasconde una realtà silenziosa e drammatica: migliaia di persone anziane vivono in condizioni di estrema precarietà, abbandonate dalle istituzioni pubbliche. Nell’Arcipelago mancano oltre 9.400 posti in strutture assistenziali per anziani non autosufficienti. Un deficit strutturale che si sta trasformando in una vera e propria bomba sociale ignorata sistematicamente dai governi, legislatura dopo legislatura.
Nel medesimo territorio in cui sono state autorizzate più di 200.000 case vacanza, in cui si investono milioni di euro in infrastrutture turistiche e in eventi sportivi effimeri, molti anziani canari sono costretti ad aspettare, letteralmente, su sedie di plastica nei corridoi degli ospedali o in abitazioni fatiscenti dove non ricevono le cure necessarie.
L’abbandono istituzionale: cifre che fanno vergogna
Attualmente, le Canarie dispongono di 9.927 posti residenziali per anziani, pari a circa 2,57 ogni 100 persone over 65: una copertura tra le più basse di tutta la Spagna. Nonostante questo grave deficit, solo il 2% dei 20 miliardi di euro generati ogni anno dal turismo viene destinato al miglioramento dell’assistenza sociale e sanitaria per la popolazione anziana. Le Canarie restano fanalino di coda nel sistema sociosanitario nazionale, con una copertura che non arriva al 50% della domanda: una situazione che costringe molte famiglie a prendersi cura dei propri cari in condizioni spesso al limite della dignità.
In alcuni comuni, l’attesa per un posto in una struttura pubblica supera i due anni. Le strutture private, dal canto loro, richiedono cifre che si aggirano intorno ai 2.000 euro mensili, assolutamente inaccessibili per la maggior parte dei pensionati canari, il cui reddito medio si ferma a circa 1.100 euro.
Una società che invecchia, un governo che volta lo sguardo
L’assenza di un piano strategico per far fronte all’invecchiamento della popolazione è palese. Le previsioni demografiche indicano che, nel giro di dieci anni, un canario su quattro avrà più di 65 anni. Eppure, non esistono investimenti concreti né una roadmap per garantire un futuro dignitoso a chi ha lavorato tutta la vita per una terra che oggi sembra voltargli le spalle.
Le famiglie denunciano l’inerzia delle amministrazioni. “I nostri anziani non possono più aspettare. Muoiono in lista d’attesa mentre il denaro pubblico finanzia hotel a cinque stelle”, afferma un portavoce della Piattaforma per la Dignità degli Anziani, un collettivo che da anni chiede soluzioni concrete al posto di promesse vuote.
Turismo di lusso contro servizi sociali al limite
Il contrasto è sconcertante. Resort di lusso fronte mare, con spa, ristoranti gourmet e piscine a sfioro ricevono sovvenzioni generose da parte del Governo delle Canarie. Intanto, ospedali e centri per anziani versano in condizioni disastrose: letti nei corridoi, carenza di personale, strutture degradate e una burocrazia opprimente che blocca ogni intervento urgente.
Gli stessi politici che presenziano con entusiasmo alle fiere internazionali del turismo, come la FITUR di Madrid, promettendo sempre nuovi investimenti per il settore, ma evitano accuratamente di visitare i centri per anziani dove la dignità umana viene messa quotidianamente alla prova.
Canarie: un paradiso per chi?
La domanda sorge spontanea: chi sta davvero beneficiando delle Canarie? Mentre i turisti godono di un paradiso vacanziero, migliaia di anziani canari vivono gli ultimi anni della loro vita nell’abbandono e nella disperazione.