Quando l’insegnamento diventa un lusso
Di Italiano alle Canarie
Nessuna categoria professionale è immune dalla crisi abitativa che sta travolgendo le Isole Canarie. Con affitti alle stelle e un’offerta di alloggi sempre più limitata, anche i docenti delle scuole pubbliche rinunciano a incarichi a Lanzarote e Fuerteventura. Il problema non è solo l’accesso a un’abitazione, ma la crescente incongruenza tra il costo della vita e stipendi ormai inadeguati.
Potere d’acquisto fermo al palo
Secondo uno studio del Ministero della Scienza e dell’Innovazione, un docente canario laureato in un’università pubblica percepisce in media 26.740 euro lordi annui dopo quattro anni dal conseguimento del titolo. Una cifra che, nell’attuale scenario inflattivo e con un mercato immobiliare impazzito, si rivela del tutto insufficiente.
Case introvabili, prezzi proibitivi
Quindi, dopo i lavoratori del settore turistico, il problema abitativo degli affitti alle Canarie colpisce ora anche una categoria che, almeno in apparenza, sembrava più tutelata: quella degli insegnanti. Eppure lo schema non cambia: poche case, affitti alti, stipendi bassi. Non si esce da questa equazione. Una spirale che non risparmia nessuno e che dimostra quanto il mercato immobiliare, lasciato senza correttivi, stia erodendo anche il diritto al lavoro nei servizi pubblici essenziali.
A peggiorare il quadro è la drastica riduzione dell’offerta di affitti residenziali, cannibalizzata dal boom delle locazioni turistiche. A Lanzarote, secondo una rilevazione del sindacato STEC, erano disponibili solo 17 abitazioni per affitti residenziali. Situazioni simili si riscontrano nel sud di Tenerife e Gran Canaria, in comuni come Arona, Adeje o Granadilla, dove trovare una casa in affitto è ormai un’impresa “altamente proibitiva”.
Mobilità negata, scuola penalizzata
Il risultato è che molti insegnanti rifiutano incarichi brevi in isole come Lanzarote, dove una sostituzione di appena 15 giorni può comportare spese superiori alle entrate. Una condizione che non penalizza solo il docente, ma incide direttamente sulla continuità scolastica e sul diritto allo studio di alunni e famiglie.
Un problema strutturale che non si vuole risolvere
Siamo davanti a un problema ormai strutturale, che non riguarda più solo i lavoratori stagionali o i giovani in cerca di prima casa, ma travolge interi settori pubblici essenziali come la scuola. Continuare a discuterne senza agire non è solo sterile: è diventato ridicolo. E forse nasconde una verità scomoda, che pochi vogliono ammettere pubblicamente: non c’è la volontà politica di intervenire davvero. Si preferisce lasciare che il mercato faccia il suo corso, anche quando questo significa compromettere l’istruzione, il benessere sociale e la qualità della vita dei residenti.
Se non si affronta con urgenza questa crisi, le Canarie rischiano di diventare una cartolina vuota, abitata solo dal turismo, dove vivere e lavorare sarà sempre più un privilegio per pochi.