Quasi due terzi dei fondi per gli investimenti comunali non sono stati utilizzati nel 2024

Di Italiano alle Canarie

Las Palmas de Gran Canaria registra il secondo peggior tasso di esecuzione dal 2015, nonostante il livello di investimento più alto dell’ultimo decennio.

Il Comune di Las Palmas de Gran Canaria ha chiuso il 2024 con una cifra record in termini di investimento pubblico — 54,57 milioni di euro —, ma anche con un dato allarmante: ben 94,1 milioni di euro previsti per opere e interventi sono rimasti inutilizzati. In pratica, quasi due euro su tre destinati agli investimenti sono rimasti fermi nei conti correnti municipali.

Nel dettaglio, il bilancio 2024 prevedeva 148,67 milioni di euro tra il capitolo delle spese in Investimenti Reali e quello delle Trasferenze di Capitale, la somma più alta nella storia recente del Comune. Tuttavia, solo il 36,71% di questa cifra è stato effettivamente speso. Si tratta del secondo peggior livello di esecuzione degli ultimi dieci anni, superato solo dal 2022, quando l’esecuzione si fermò al 26,42%.

Anche la spesa complessiva del Comune ha registrato un calo. Su un bilancio totale di 585,7 milioni di euro, sono stati spesi 393,7 milioni, pari al 67,22% del totale previsto. Ancora una volta, è il secondo peggior dato dell’ultimo decennio, dopo il 2022 (62,3%).


Secondo l’assessore alle Finanze, Francisco Hernández Spínola, la causa principale è da ricercarsi nel ritorno all’applicazione dei principi di stabilità di bilancio, che impongono un tetto alla spesa pubblica. «Non possiamo spendere di più, non possiamo aumentare il livello di esecuzione», ha dichiarato durante la commissione plenaria sulla Gestione Economico-Finanziaria.

464 milioni di euro nei conti correnti municipali

Il risultato di bilancio si è chiuso con un avanzo di oltre 88 milioni di euro, portando il fondo di tesoreria a 463,88 milioni, ovvero 66,81 milioni in più rispetto al 2023. Si tratta del denaro depositato nei conti bancari comunali, in attesa di essere utilizzato.

Durante la seduta della commissione, Olga Palacios, consigliera del Partido Popular, ha criticato il ritardo nella presentazione della liquidazione — prevista entro il 31 marzo — e ha denunciato la mancata ricaduta positiva sui cittadini:
«Il saldo del Comune continua a salire, si incassano sempre più imposte e i bilanci aumentano ogni anno, ma la loro esecuzione resta bassa. E la pressione fiscale sui cittadini non si allenta».

L’assessore ha riconosciuto il ritardo, attribuendolo alla mancanza di personale qualificato nell’ufficio di Intervento, e ha annunciato un adeguamento degli stipendi per attrarre funzionari abilitati nazionali.

Una dichiarazione che lascia basiti per almeno due motivi: in primo luogo, si ammette implicitamente che il Comune non dispone di personale tecnico qualificato in una funzione chiave, un fatto grave in sé; in secondo luogo, la soluzione proposta si limita a un aumento salariale, come se bastasse un incentivo economico per risolvere una carenza strutturale complessa. Sono risposte che appaiono, nella migliore delle ipotesi, discutibili.

Infine, sempre l’assessore alle Finanze Spínola ha precisato che l’aumento degli introiti da imposte indirette (+104%) è dovuto al maggiore trasferimento di risorse da parte del Governo delle Canarie, legato alla ripresa dell’attività economica nell’arcipelago.

Tuttavia, questa affermazione rischia di apparire come uno scaricabarile istituzionale: attribuire la crescita delle entrate esclusivamente a fattori esterni, senza spiegare come siano stati gestiti tali fondi a livello locale, sposta il focus e deresponsabilizza l’amministrazione. Un’ammissione parziale, che non risponde al problema centrale: perché, nonostante più risorse, si continua a investire così poco?

Una macchina che incassa ma non investe

Il Comune continua a spremere i cittadini attraverso una crescente pressione fiscale, ma dimostra un’incapacità strutturale di reinvestire queste risorse in servizi pubblici, infrastrutture o miglioramenti reali. I numeri parlano chiaro: più tasse, più soldi in cassa, meno risultati sul territorio.

È lecito, dunque, domandarsi: dove finiscono questi soldi non spesi? Restano davvero nelle casse comunali, come avanzo tecnico in attesa di utilizzo, oppure si perdono lungo percorsi opachi e poco trasparenti? Di certo, il cittadino comune non ha strumenti per verificarlo e continua a pagare senza vedere i benefici concreti di quanto versato.