Nonostante le sovvenzioni statali, Gran Canaria e Tenerife Sud restano tra gli scali con le tariffe di atterraggio più alte di Spagna: il paradosso di un sistema che promette agevolazioni, ma grava sulle rotte.

di Italiano alle Canarie

Le Canarie tra gli aeroporti più cari d’Europa

Gli aeroporti di Gran Canaria e Tenerife Sud rientrano tra quelli con le tariffe di atterraggio più elevate dell’intero territorio spagnolo. Secondo l’ultima guida pubblicata da Aena nel mese di maggio, le compagnie aeree devono versare circa 7,6 euro — con un minimo di 103,2 euro — per ogni tonnellata di peso dell’aeromobile proveniente dall’estero. Entrambi gli scali condividono la fascia tariffaria con altre mete turistiche ad alta densità come Alicante, Málaga e Palma di Maiorca.

Le prime posizioni del ranking restano occupate dagli hub di Madrid (9,08 euro) e Barcellona (8 euro). Fonti di Aena spiegano che il sistema tariffario varia a seconda delle categorie aeroportuali e di studi tecnici periodici. Tuttavia, va evidenziato che, nonostante le Canarie beneficino formalmente di tariffe agevolate per motivi di insularità, nella pratica rientrano comunque tra gli scali con i costi di atterraggio più alti del Paese. Questo dato, di per sé, evidenzia una contraddizione tra la presunta convenienza delle tariffe e il loro impatto reale, confermando che le agevolazioni non sembrano sufficienti a compensare l’alto livello di partenza delle tariffe stesse.

Incentivi pubblici e sostegno statale


Lo Stato spagnolo applica una sovvenzione diretta alle tariffe di atterraggio, con uno sconto che oscilla tra il 15% e il 75%, a seconda del tipo di rotta e di compagnia. A ciò si aggiungono ulteriori incentivi commerciali offerti da Aena per attrarre traffico aereo. L’ente spiega che “le tariffe hanno subito variazioni negli anni, ma sono sempre rimaste al di sotto del tasso d’inflazione”.

Tuttavia, anche questa affermazione merita una riflessione: rimanere sotto il tasso d’inflazione non implica necessariamente che le tariffe siano eque o sostenibili. Una tariffa già alta che cresce più lentamente dell’inflazione resta comunque elevata, e il riferimento al tasso inflattivo appare più come una giustificazione formale che un’indicazione della reale convenienza per utenti e compagnie. Inoltre, Aena non specifica su quale periodo temporale si basa questa valutazione, né quale indice di inflazione venga considerato, rendendo l’informazione parziale e potenzialmente fuorviante. In questo contesto, gli aeroporti di Gando (Gran Canaria) e Tenerife Sud guidano la classifica per traffico interno e interinsulare.

Gran Canaria, nel 2024, ha registrato oltre 15,2 milioni di passeggeri (15.211.338), 140.464 operazioni di volo e 18.413 tonnellate di merci. Grazie anche a condizioni meteorologiche generalmente favorevoli, lo scalo mantiene elevati standard operativi durante tutto l’anno.

Prezzi dei voli: dichiarazioni e realtà a confronto

Secondo Aena, le tariffe aeroportuali non avrebbero un impatto significativo sul prezzo finale dei biglietti. Le ritiene “molto competitive e inferiori rispetto agli operatori europei paragonabili”, e assicura che tale politica sarà mantenuta nel breve, medio e lungo termine. Le tariffe, inoltre, sono soggette alla supervisione della Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia.

Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano scontrarsi con la realtà vissuta da residenti e viaggiatori: nelle Canarie i prezzi dei voli possono raggiungere cifre elevate anche per tratte brevi o prenotate con largo anticipo. Se davvero le tariffe aeroportuali fossero così vantaggiose, ci si chiede perché i biglietti aerei risultino spesso inaccessibili, se non fosse per lo sconto del 75% riservato ai residenti.

In un contesto in cui la mobilità aerea dovrebbe essere considerata un diritto e non un lusso, sostenere che le tariffe non influiscano appare più come un’affermazione di facciata che una spiegazione reale delle dinamiche di prezzo. Soprattutto in mercati a bassa concorrenza, ogni voce di costo incide sensibilmente sul prezzo finale.

Conclusione: tra promesse e realtà, chi paga davvero il volo?

Alla luce dei dati e delle contraddizioni emerse, è legittimo chiedersi quanto le dichiarazioni istituzionali rispecchino l’effettiva esperienza dei passeggeri e delle compagnie. Le Canarie continuano a macinare record di traffico, ma lo fanno su una base tariffaria che, nonostante gli sconti promessi, resta tra le più alte.Il rischio è che dietro l’apparente equilibrio tra incentivi e agevolazioni si nasconda un sistema che grava sulle rotte senza garantire reale accessibilità. In un Arcipelago dove volare è spesso l’unico modo per spostarsi, la questione non è solo economica, ma sociale.Il vero interrogativo resta aperto: stiamo promuovendo una connettività sostenibile o stiamo semplicemente sostenendo un modello che si regge su paradossi e squilibri?