Oltre la cartolina: la realtà dietro lo stereotipo

di Italiano alle Canarie

Quando si parla delle Canarie, lo stereotipo è sempre lo stesso: sole, spiagge, natura incontaminata, clima mite e qualità della vita. L’eterno richiamo della “primavera perenne”. Ma questa visione idilliaca si scontra con una realtà molto diversa, soprattutto quando si parla di servizi sociali. Carenze strutturali e croniche, ritardi e sottofinanziamenti non possono più essere ignorati o minimizzati, perché prima o poi — se vivi in questo arcipelago — ti troverai faccia a faccia con uno di questi problemi. E allora l’isola da cartolina si mostra per quella che è: un territorio che, dietro il paesaggio da sogno, fatica a garantire diritti fondamentali.

Un sistema sottodimensionato rispetto al fabbisogno

Le Isole Canarie soffrono di un preoccupante deficit di personale tecnico nei centri di servizi sociali: si registra un solo operatore ogni 2.973 abitanti. È la peggiore proporzione tra tutte le comunità autonome spagnole, ben distante dalla media nazionale (un tecnico ogni 1.572 abitanti) e ancor più dalla Navarra, che eccelle con un professionista ogni 494 cittadini.

È quanto emerge dall’Indice DEC 2024, elaborato dall’Associazione Statale delle Direttrici e dei Direttori dei Servizi Sociali, che colloca le Canarie all’ottavo posto nella classifica regionale sullo sviluppo dei servizi sociali. Con un punteggio di 5,38 su 10, che rappresenta un insignificante rialzo rispetto al 2023 (5,33), l’arcipelago resta comunque nella fascia medio-bassa.

Teleassistenza agli anziani: ultime in Spagna


Nonostante un progresso lento ma costante — nel 2012 le Canarie occupavano l’ultima posizione assoluta —, persistono gravi lacune. Particolarmente critica è la situazione della teleassistenza per anziani: solo il 5,23% degli over 75 beneficia del servizio, contro una media nazionale del 22%. Anche regioni con bassa copertura come Asturie (6,43%) ed Estremadura (6,64%) superano le Canarie.

Residenze insufficienti per anziani e disabili

Criticità emergono anche nella disponibilità di posti in residenze per anziani, con una copertura del 3,87%, inferiore alla media nazionale del 5,89%. Solo la Comunità Valenciana (3,68%) e la Murcia (3,6%) offrono meno.

La situazione peggiora per le persone con disabilità: le Canarie dispongono di appena 952 posti residenziali, pari allo 0,8% di copertura per chi presenta una disabilità superiore al 33%. Solo la Comunità Valenciana fa peggio.

Anche l’assistenza alle donne vittime di violenza di genere appare inadeguata: si contano solo 6,9 posti di accoglienza ogni 100 donne con un’ordinanza di protezione, ben lontano dalla media nazionale del 18,3%.

Segnali positivi: assistenza domiciliare e centri diurni

Il rapporto evidenzia tuttavia alcuni progressi significativi. Le Canarie superano la media nazionale nell’assistenza domiciliare, con una copertura del 12,45% degli over 75, rispetto all’11,51% statale. Positivi anche i dati sull’assistenza nei centri diurni per anziani (3,24% contro 2,22%) e sulle strutture residenziali per persone senza dimora, con 67,5 posti ogni 100.000 abitanti, sopra la media nazionale (61,6).

Investimenti e sostegno economico leggermente superiori alla media

Anche sul fronte della spesa pubblica, le Canarie superano la media nazionale: l’investimento nei servizi sociali raggiunge 619,3 euro per abitante, contro i 548,1 euro della media statale.

Infine, l’8,2% delle persone al di sotto della soglia di povertà riceve la renta minima di inserimento, una percentuale superiore alla media nazionale del 6,6%.

Un sistema a macchia di leopardo

Sebbene in alcuni ambiti le Canarie mostrino segnali positivi e coperture superiori alla media nazionale — come l’assistenza domiciliare o i centri diurni —, la realtà complessiva dei servizi sociali resta fragile. Le gravi carenze in settori fondamentali come la teleassistenza, le residenze per anziani e disabili, e il sostegno alle vittime di violenza di genere, impediscono di parlare di un sistema solido o sufficiente.

Si tratta quindi di una situazione a macchia di leopardo, con luci isolate in un contesto ancora segnato da gravi deficienze strutturali. Per chi vive alle Canarie — o intende farlo — è importante guardare oltre la cartolina.