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di Sonia Paulla

Le isole Canarie sono una tra le comunità spagnole con il più basso tasso di natalità, 1 figlio ogni donna.

I dati emergono da un recente rapporto dell’IPF (Instituto de Politica Familiar) che sottolinea anche che l’età media della donna canaria per il primo figlio è una tra le più elevate, 31 anni, rispetto all’età media europea.

Oltre al tema della natalità, il rapporto getta uno sguardo sull’andamento dei matrimoni e l’arcipelago si situa al primo posto per basso numero di unioni in rapporto alla popolazione; si stima infatti che nel corso degli ultimi 15 anni si è perso un matrimonio ogni 4, dato che sarebbe ancora più elevato se non si considerassero i matrimoni internazionali (cioè di cittadini canari con cittadini extra UE).

Come nella natalità, anche nel matrimonio la comunità canaria rivela un’età piuttosto elevata (37,5 anni) in cui compie il grande passo, considerato che negli ultimi anni l’età media è aumentata di 5,7 anni per gli uomini e di 4,8 per le donne.


Dei matrimoni contratti, il 76,7% sono civili e 6 figli su 10 sono nati fuori dal matrimonio, evento, quest’ultimo, che pone la comunità canaria al primo posto rispetto a tutte le comunità spagnole.

Infine, per chiudere la fotografia che l’IPF ha fatto del moderno nucleo familiare spagnolo, è sempre dell’arcipelago canario il primo posto per rotture di matrimoni con un dato decisamente eclatante: 9 matrimoni su 10 che si celebrano sulle isole finiscono!

Nel 2015 in particolare si sono registrate il 7,6% in più di procedure di separazione consensuale rispetto al 2014, cui fanno compagnia 17.929 richieste di procedimenti per l’ottenimento di alimenti e della custodia dei figli, dato in netto calo invece rispetto al 2014.

I dati riguardano nello specifico l’arcipelago canario ma riflettono in generale l’andamento del popolo della Spagna, sia per quanto concerne la natalità che per quanto riguarda le unioni civili.

La cattolicissima Spagna sembra voltare pagina e correre verso una famiglia che, nel 25% dei casi, è composta da un singolo individuo, vale a dire 1 famiglia su 4 per un totale di 4,5 milioni di mono nuclei.

E la natalità, benché si sia innalzato il numero dei figli al di fuori dei matrimoni, ne risente.