Nuotatori, pescatori e curiosi si divertono a giocare nonostante i morti e i salvataggi degli ultimi giorni.

Erano le due del pomeriggio di mercoledì quando un gruppo di bagnanti a Las Salinas del Bufadero, ad Arucas, ha rischiato la vita a causa di una marea che si è abbattuta sulla scogliera e ha superato i dieci metri di altezza. Nello stesso momento, ad appena 18 chilometri a est, un elicottero del Gruppo di Emergenza e Soccorso delle Canarie stava salvando con successo una donna caduta in mare nei pressi del faro di Sardina.

A Las Salinas una coppia si avvicinava al limite in cui l’Atlantico si scontra con la terraferma e stava per essere inghiottita dalla marea. Questo nonostante negli ultimi tre giorni si siano susseguite cadute in mare, salvataggi e perdite di vite umane. L’ultima, mercoledì mattina, quando il corpo di un uomo è stato trovato a Costa Ayala, a quattro chilometri lineari da Las Salinas de Arucas, intorno alle otto e mezza del mattino.

In totale, a neanche due settimane dall’inizio di novembre, ci sono stati quattro morti sulle isole, che per la piattaforma di 1.500 chilometri di costa delle Canarie è il bilancio più drammatico degli ultimi due anni.

Foto repertorio – mare agitato Canarie

Ma questo non ha impedito che le ore di alta marea, dopo mezzogiorno, scattassero cartoline correndo un rischio reale lungo tutta la costa, come il folto gruppo di pescatori che, a poca distanza da Las Salinas, stavano con le loro canne su una sporgenza dove arrivavano le creste delle onde, festeggiando sia le loro catture che l’assalto del mare. O quelli che hanno oltrepassato i limiti sul litorale di San Felipe, dove proprio in corrispondenza della postazione in cui erano esposte la bandiera rossa e il bagnino di salvataggio, i visitatori, sia locali che stranieri, si sono avvicinati per fotografare uno spettacolo tanto attraente quanto mortale.

Onde alte tre metri

Secondo l’Agenzia Meteorologica di Stato, l’altezza delle onde dovuta alla mareggiata è stata fino a tre metri, sia per la previsione di mercoledì che per quella di giovedì, in aggiunta alle maree lunghe di questi giorni con la luna piena, che causano una mareggiata notevole, anche maggiore di quella sperimentata a settembre con le maree di Pino.

È così che si è espresso il residente di San Andrés, Luis Baena, che vive in una casa con la “prua” verso il mare e la “poppa” verso la strada Luis Ramos Medina, le cui sezioni aperte sul mare mercoledì presentavano non solo pozze di acqua salata, ma anche qualche pietra. Baena assicura di aver vissuto per tre giorni durante la tempesta e che gli spruzzi, nonostante la casa abbia due piani, raggiungono il tetto con l’alta marea. Le scosse avvengono una volta di giorno e una volta di notte, e lui afferma che “mi sono già svegliato diverse volte per la scossa”, con una struttura che riceve l’assalto “come se fosse un terremoto”. Inoltre, “persino i granchi sono stati visti volare qui intorno”.


Mercoledì, il villaggio di San Andrés era una fila di case con la salsedine, ma anche il quartiere di El Altillo, sulla costa della città di Moya, la cui piscina naturale era completamente sommersa durante l’alta marea, con le onde che lambivano le facciate settentrionali delle case. Un altro punto spettacolare era quello di El Roque, appena a ovest, con onde enormi che si infrangevano sulla punta.

Nessun surfista nel nord

La forza di tutta questa marea si è riflessa anche nella mancanza di surfisti, con un mare che è praticamente impraticabile per entrarvi, per cui i surfisti preferiscono spostarsi nei punti del versante sud e sud-est, in luoghi come il Faro de Maspalomas o Arguineguín, a causa di quella che chiamano la forza dell’ovest, che lascia in quei luoghi le onde più ordinate e definite.

Va notato che, secondo le statistiche dei 1.500 chilometri di costa delle Isole Canarie, lo scorso anno 2021 si è chiuso con 192 persone colpite e 64 morti sulle isole, con Gran Canaria e Tenerife in testa alle statistiche. Sull’isola rotonda sono stati registrati 20 morti, 31 feriti e otto soccorsi, rispetto ai 21 morti, 32 feriti e un soccorso sull’isola vicina.
Nel nord di Gran Canaria spiccano El Puertillo e i suoi dintorni. Sempre l’anno scorso è stata segnalata la morte di due bagnanti, uno dei quali minorenne, e la scomparsa di un pescatore. Inoltre, un altro pescatore si è ammalato gravemente a Tinoca e uno è morto a El Atlante. Gli altri due punti in cui si sono verificati incidenti che hanno coinvolto bagnanti sono stati a Sardina e El Faro, oltre che a Costa Botija, dove è stato salvato un pescatore.

La Redazione LGC