L’imposta sull’isola era già dello 0% sui prodotti alimentari di base dal 2012, ma i prezzi sono molto simili a quelli in penisola a causa dell’aumento dei costi di trasporto.

La riduzione dell’IVA sui prodotti alimentari di base, entrata in vigore il 1° gennaio, non riguarda tutta la Spagna, in quanto non viene applicata alle Isole Canarie, che da anni hanno un’imposta propria (IGIC) con aliquota dello 0% su questi stessi prodotti, e il governo non ha proposto di compensare in altro modo l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nell’arcipelago.

Eppure i beni di prima necessità hanno subito un forte aumento in questo territorio, in alcuni casi anche più che nell’intero Paese, soprattutto a causa dei maggiori costi di trasporto. Così, secondo gli ultimi dati dell’INE, nell’ultimo anno i prodotti alimentari sono aumentati del 15,3% in Spagna nel suo complesso, mentre nelle Isole Canarie l’aumento è stato del 15,1%, praticamente lo stesso. D’altra parte, l’aumento dei costi di trasporto è stato in media del 7,7% in Spagna, mentre nelle Isole Canarie l’aumento è stato del 9,2%.

Asedas, l’associazione spagnola dei distributori e dei supermercati, ha annunciato che il costo aggiuntivo del trasporto delle merci alle Canarie raggiungerà i 7.000 milioni di euro nel 2021 (per avere un’idea dell’entità, questa cifra rappresenta circa il 70% del bilancio della Comunità autonoma). Una spesa che “non viene sovvenzionata” e a cui si aggiunge un ulteriore sforamento dei costi per la distribuzione via mare tra le diverse isole che compongono l’arcipelago, secondo l’associazione.

A questo fattore si aggiunge la continua diminuzione del sostegno dell’UE alle regioni ultraperiferiche dell’Unione, che comprendono le isole Canarie, Madeira e Martinica. “Gli aiuti della REA (Regione Speciale di Approvvigionamento) sono diminuiti anno dopo anno. Tutto questo, logicamente, ha un impatto sul prezzo dei prodotti alimentari, indipendentemente dall’IVA”, sottolinea Asedas.

Fonti del Tesoro confermano che la riduzione dell’IVA prevista dal nuovo decreto anti-crisi non riguarda le Isole Canarie perché hanno una propria imposta di consumo, che è già allo 0% per questi alimenti come previsto dalla legge 4/2012, del 25 giugno, e “non può essere ridotta ulteriormente”, ma escludono misure speciali per questo territorio oltre alle riduzioni per il trasporto pubblico.

Il vicepresidente del governo regionale, Román Rodríguez, ha chiarito qualche giorno fa che abbassare i prezzi dei prodotti alimentari nelle Isole Canarie è “molto difficile, perché significherebbe toccare il mercato, e trovare una scappatoia non sarà facile”. “Le misure fiscali non ci riguardano perché abbiamo un sistema fiscale differenziato”, ha ricordato il vicepresidente.


Tuttavia, quando lo sconto sui carburanti è stato applicato nel 2022, le Isole Canarie sono state prese in considerazione nonostante il fatto che nell’arcipelago l’IGIC sui carburanti sia molto più bassa dell’IVA applicata sulla terraferma. Le Canarie hanno beneficiato del sussidio di 20 centesimi al litro di carburante come il resto degli spagnoli fino al 31 dicembre.

La Redazione LGC