foto tratta da sobreleyendas.comL’acqua alle Canarie come non l’avete mai conosciuta

di Magda Altman

L’acqua naturale delle isole Canarie e il suo utilizzo fanno parte, insieme alle secolari infrastrutture costruite per convogliarla a terreni e abitazioni, del patrimonio culturale ed etnografico dell’arcipelago.

Ma quello che pochi conoscono è la preziosa eredità culturale immateriale che l’acqua ha generato nel corso della storia.

Fin dai tempi degli aborigeni l’acqua era utilizzata per riti propiziatori e divinazioni.

Attraverso l’osservazione delle tracce dell’acqua sulle piante e sugli animali in relazione alla posizione delle stelle, i Guanches tentavano di prevedere i periodi delle piogge e quelli della siccità.


Nozioni preziose che sono ancora presenti all’interno del calendario agricolo tradizionale e facenti parte di una ricca letteratura etnografica canaria.

I primi cronisti coloni scrissero a lungo sulle credenze e sui riti dei Guanches relativamente all’elemento acqua.

Preghiere e processioni servivano ad allontanare siccità, carestie ed epidemie secondo divinazioni basate sull’osservazione dei corsi dei fiumi, delle sorgenti e sull’impatto delle precipitazioni sulla natura circostante.

L’aspetto magico rigenerante e misterioso di molte fonti e sorgenti è piuttosto diffuso soprattutto a El Hierro, dove un particolare albero, el Garoé, si riteneva producesse enormi quantità di acqua santa.

L’albero, catturando l’acqua dalle nebbie degli Elisei, si narra abbia dato da bere all’intera isola dai tempi degli aborigeni, fino a quando nel 1697 venne sradicato da un violento uragano.

Esemplare unico e mai classificato, si pensa possa essere stato un esemplare di Ocotea foetens.

El Garoé si trovava in una zona vicina a Tiñor, a circa 1000 metri di altitudine e al suo posto, oggi, rimane un immenso spazio vuoto.

Ma l’acqua alle Canarie è anche ingrediente basilare dell’antica medicina popolare e di intrugli preparati da streghe.

L’agua guisada è una ricetta a base di acqua di sorgente e erbe della flora autoctona, utilizzata per le sue presunte proprietà curative così come l’agua agria (acqua acida) studiata per i suoi effetti benefici sulla pelle.

E infine l’acqua, nel castigliano parlato alle Canarie, è termine ricorrente nelle espressioni popolari, nei proverbi, nell’architettura e nelle opere di ingegneria.

L’acqua, alle Canarie, è veramente vita!

(Photo courtesy of sobreleyendas.com)