La Seconda Sezione della Corte Suprema ha respinto i ricorsi per cassazione sollevati dalle difese delle sei persone condannate per il delitto dell’italiano Davide Fervorini, da loro commesso l’11 settembre 2018 nella capitale di Gran Canaria.

L’Alta Corte non ha ascoltato le argomentazioni della difesa e ha confermato la sentenza emessa dalla Sesta Sezione del Tribunale Provinciale, ratificata in appello dalla Divisione Penale del TSJC.

In sintesi, la sentenza analizza ciascuno dei motivi di ricorso proposti e li respinge.

Da un lato, nel caso di Sophia Valinhas García Bergmann, la Camera ha capito che la sua partecipazione “non può essere considerata come una mera partecipazione secondaria”.

È stata “decisiva nell’ideazione della rapina e nel tendere l’agguato alla vittima per recarsi sul posto” per commettere il reato e, inoltre, non è stato provato che “non si sia opposta o non abbia aiutato la vittima per paura degli altri imputati”.

Tutto ciò, se si considera che la sua successiva condotta di allontanarsi e “ignorare la vittima e il suo amico” per andare a mangiare al McDonalds di Telde “al fine di attendere il momento opportuno per recarsi a casa di Davide e compiere lì la rapina, dimostra che la sua tesi di un presunto timore degli altri imputati non è sostenibile”, si legge nella sentenza.


Di Adonay Santiago Guerra, che ha colpito Fervorini con la pietra alla testa, la Corte Suprema ha detto che è stato accreditato che “ha partecipato alla pianificazione della rapina e dell’agguato alla vittima”, infliggendogli il colpo mortale.

Cinque dei sei condannati hanno pianificato ed eseguito il crimine e la successiva rapina della vittima.

Nel caso di Alejandro Altuenz Santana, la sentenza è chiara in quanto egli ha aggredito il defunto “con pugni, calci e colpi contundenti con una mazza da baseball”, e la sua partecipazione, quindi, è stata “attiva sia nell’attacco improvviso e sorprendente alla vittima, sia nell’esecuzione delle aggressioni eccessive” che hanno portato alla sua morte, si legge nella sentenza.

Nel caso di Wilson Enrique Quijano, la Camera osserva che è stato condannato alla pena detentiva minima di 20 anni e respinge il resto dei motivi.

Per quanto riguarda Rubén Pérez Santana, la quantità di droga sequestrata superava “più di mille volte” la dose minima psicoattiva stabilita dalla giurisprudenza, e quindi la pena inflitta era conforme alla legge.

Infine, hanno respinto anche le argomentazioni avanzate dalla difesa di Layonel Santiago Pérez.

Va ricordato che la Sesta Sezione del Tribunale Provinciale ha condannato le cinque persone processate per la morte violenta dell’italiano Davide Fervorini a pene fino a 29 anni di carcere.

Un sesto imputato, che non aveva partecipato al crimine, è stato condannato a tre anni per un reato contro la salute pubblica connesso all’omicidio.

La Camera ha inflitto 22 anni di carcere per omicidio e rapina a Sophia García Bergman.

26 anni e mezzo ad Adonay Guerra per omicidio, rapina con la forza e crimine contro la salute pubblica;

29 anni a Rubén Pérez per omicidio, rapina con la forza e crimine contro la salute pubblica;

22 anni ad Alejandro Antúnez per omicidio e rapina con la forza; la stessa pena a Wilson Quijano per reati identici e tre anni a Layonel Pérez per un crimine contro la salute pubblica.