Il Servizio di Protezione della Natura (Seprona) della Guardia Civil dell’isola di Fuerteventura, nell’ambito dell’operazione “Eclectus”, indaga due persone per il reato di possesso e traffico di specie protette e per il reato di falsa documentazione, per il sequestro di oltre 30 esemplari, di cui 18 elencati come specie invasive e 20 come uccelli esotici, rientranti nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES).

La Guardia Civil è venuta a conoscenza, a seguito di una denuncia ricevuta presso gli uffici di Seprona a Fuerteventura da parte di un cittadino, che un allevatore di ara, pappagalli e parrocchetti di Fuerteventura stava portando dal Portogallo specie elencate nella CITES senza alcuna documentazione legale o autorizzazione all’esportazione.

Alla luce dei fatti denunciati dal cittadino, la Guardia Civil ha iniziato le indagini svolgendo le procedure investigative appropriate per chiarire gli atti criminali, con la sorveglianza del luogo in cui sono stati trovati gli uccelli, nonché le indagini e le investigazioni appropriate per localizzare i presunti autori, e le ispezioni tecniche di polizia del luogo, potendo così raccogliere tutte le indagini di polizia per identificare gli autori.

Il 28 maggio scorso, il Seprona ha effettuato l’ingresso e la successiva perquisizione delle strutture in cui si trovavano gli uccelli esotici e invasivi nella città di Tuineje, scoprendo un totale di 222 animali vivi, molti dei quali coperti da CITES.

Inoltre, le strutture utilizzate come allevamento di uccelli presentavano irregolarità documentali previste dalla legge, come il mancato accreditamento di un controllo veterinario delle strutture, l’autorizzazione del nucleo zoologico non conforme alla memoria delle strutture e la mancanza della rispettiva licenza per l’attività e la costruzione delle strutture.

Tra le specie sequestrate vi erano due Eclectus roratus (pappagallo Eclectus), un’Amazona Aestiva (Amazzone dalla fronte blu), tre Cyanoramphus novaezelandiae (Kakariki), due Eos Rubra (pappagallo del Borneo), due Ara Ararauna (ara gialla blu), due Diopsitaca Nobilis (ara nobile), due Trichoglossus Molucano (pappagallo arcobaleno), Polytelis Alexandrae (principessa di Galles), due Pyrrhura Molinae (parrocchetto dalle guance verdi), due Pionus Menstruus (pappagallo dalla testa blu) e Pionites melanocephalus (parrocchetto dal petto bianco).


Per questo motivo, la Guardia Civil ha proceduto al fermo e al trasferimento presso lo zoo di Oasis Wildlife nel comune di Pájara.

Oltre al sequestro e al trasferimento dei volatili, nell’allevamento sono stati individuati due pozzi neri non autorizzati, uno dei quali è stato trovato aperto ed emetteva un forte odore fecale, circostanza che poteva pregiudicare le condizioni igienico-sanitarie dei volatili, con la presenza di un gran numero di zanzare intorno al pozzo, e sono state elaborate le opportune denunce per le infrazioni amministrative commesse.

Il procedimento è stato messo a disposizione del Tribunale di Puerto del Rosario. La Guardia Civil ci ricorda che le specie esotiche invasive (IAS) sono una delle principali cause di perdita di biodiversità nel mondo.

La legge 42/2007, del 13 dicembre, sul patrimonio naturale e la biodiversità, definisce una IAS come “ciò che viene introdotto o si stabilisce in un ecosistema o in un habitat naturale o seminaturale e che costituisce un agente di cambiamento e una minaccia per la diversità biologica autoctona, sia per il suo comportamento invasivo sia per il rischio di contaminazione genetica”.