Respect
Respect

di Danila Rocca

In ogni cosa della vita, con chiunque si abbia a che fare, con l’ambiente, con i nemici e gli amici, con chi si ama, con chi vive accanto a noi e con chi partecipa a questo viaggio che stiamo compiendo a svelti passi nel mondo. Ricordo quante volte nella città italiana dalla quale provengo, dove spesso piove e nevica d’inverno, e  le strade vengono lavate perché non esiste il problema dell’acqua che scarseggia e va dosata, il nostro Sindaco veniva ampiamente criticato per aver applicato multe salatissime (un massimo di 500 euro) a chi venisse trovato sprovvisto di una bottiglietta di acqua che lavasse via la pipì del suo pelosetto, persino ai giardini, e a chi lasciasse i suoi bisognini per strada. Ora che sono qui, e vedo quanto impegno mettono i dipendenti comunali per tenere pulito il paese, e nonostante ciò esso sia un orinatoio a cielo aperto e la sua spiaggia meta di scorribande tra cagnolini di ogni razza e provenienza e pipì e popò distribuite a caso ovunque (abito sul mare e ho modo di assistere a questi riti frequenti e quotidiani), riabilito il mio Sindaco e tanto di cappello, dal momento che chi la dura la vince, e con le maniere buone si ottiene sempre tutto. Io che condivido la mia vita con una barboncina so cosa vuol dire svegliarmi al mattino e vedere la sua coda scodinzolare, i suoi salti sul letto, le “slurpatine” che mi danno il buongiorno. Mi prendo cura di lei, ci rispettiamo a vicenda, affetto a dismisura da ambo le parti, ma l’educazione nei suoi confronti è stata rigorosa, non si sporca in casa, non si sciupano oggetti, si ubbidisce agli ordini. Io poi, non mi permetterei mai di non raccogliere e gettare nell’immondizia i suoi bisognini, di non portare con me la bottiglia d’acqua come da saggi ordini del mio primo cittadino a cui mi sono abituata. Ci vorrebbe così poco. Io credo che ci voglia rispetto. Se la strada è pulita, se la spiaggia lo è, la strada e la spiaggia sono di tutti. E tutti vogliamo e dobbiamo rispetto. Tutti vogliamo poter godere la spiaggia, camminare senza fare zig-zag tra cacchine a volte persino giganti. E poi, santo cielo, rispetto per chi si prende cura di noi, spazza ogni giorno marciapiedi e raccoglie cartacce buttate a terra, lattine di coca, di birra, e si trova a dover  levare di torno anche gli escrementi di cagnolini che colpa non hanno, se non quella di avere distratti e immeritevoli padroni. Tutto ciò che è un bene comune, va trattato con rispetto, quello che vogliamo per le nostre case, per le cose che appartengono solo a noi. Il paese dove abitiamo, le vie, la sabbia che accoglie e respinge le onde del mare, sulla quale distendiamo con cura i nostri teli prima di accoccolarci al sole per rilassare la mente, anch’essa vuole rispetto. Dai. Un piccolo sforzo. In nome di un luogo più pulito dove abitare, dove possa risaltare l’impegno di chi se ne prende cura per lavoro, impariamo il sano e prezioso rispetto. Da domani sacchetti alla mano e acqua del rubinetto, e cagnolini felici al guinzaglio. La spiaggia e il paese ringraziano.