Schermata 2016-06-22 alle 09.08.32Alle radici della storia: le mummie Guanches

di Ilaria Vitali

Dell’affascinante popolazione aborigena dei Guanches che abitava le isole Canarie in epoca pre conquista spagnola, tanto si è scritto e tanto si scriverà ancora.

Depositari di una cultura ormai estinta, i Guanches hanno lasciato numerose testimonianze della loro vita, come le loro misteriose mummie, oggetto di studiosi e archeologi.

L’arte della mummificazione guanche è stata in particolare analizzata a fondo dall’egittologo Daniel Mendez, che ha applicato la metodologia già utilizzata per le mummie dell’antico Egitto.

Mendez ha raccolto i testi di 33 autori che vanno dal 1482 al 1803 per conoscere, attraverso le narrazioni di navigatori come Gomes de Sintra e di naturalisti come Bory de Saint Vincent per citarne alcuni, l’arte della mummificazione aborigena.


Il testo più antico conservato è proprio quello del portoghese Gomes de Sintra che spiega come il corpo di un re dei Guanches sia stato eviscerato e poi riempito con diverse sostanze tra cui il burro, per favorirne l’essiccazione, da cui il termine “mirlado”.

Il termine “mummia” infatti non venne utilizzato fino al XVIII secolo quando vennero scoperte le prime tombe egizie e i nomi con cui ci si riferiva alle mummie guanches erano “xaxos” o “mirlados”.

Molti errori commessi nello studio antico delle mummie guanches deriva dalla presunta somiglianza nel procedimento con quelle egizie.

Ad esempio i corpi non venivano lavati con acqua e sale come si pensava così come le cuciture risultarono molto più grossolane in quelle guanches rispetto a quelle egizie; infine la cosiddetta “farcitura” del corpo avveniva con una ricchezza maggiore di componenti quali burro, corteccia di pino, legno carbonizzato, pomice, salvia, lavanda e fiori autoctoni.

La più alta concentrazione di mummie guanches è stata ritrovata a Tenerife dove al Museo Archeologico di Santa Cruz (Museo de la Naturaleza y el Hombre) se ne possono ammirare diverse datate 600 e 1000 anni fa.

Il mistero che avvolge le origini della popolazione Guanches, il cui arrivo sull’isola è ancora materia sconosciuta, il loro stile di costruzione e di mummificazione che li avvicina sorprendentemente a quelli degli antichi egizi e delle antiche popolazioni Maya, sono argomenti oggetto di grande studio in tutto il mondo.

Le piramidi guanches a gradoni di Güímar, sulla costa orientale di Tenerife, rassomigliano curiosamente a quelle ritrovate a Chichen Itza di epoca Maya.

Lo stesso allineamento est ovest associato con l’ascesa del sole, le scalinate costruite sul lato ovest che portano a piattaforme ricoperte di ghiaia utilizzate presumibilmente per scopi religiosi, hanno scatenato l’interesse degli archeologi.

Il ritrovamento di manufatti guanches in Marocco suggerisce che ad un certo punto gli aborigeni abbiano attraversato il mare per raggiungere l’Africa dove ha avuto luogo un processo di contaminazione razziale i cui risultati sono ancora evidenti nelle popolazioni berbere del nord ovest africano.

L’arrivo degli spagnoli decretò il declino della misteriosa civiltà Guanches, i cui tratti, occhi azzurri e capelli biondi o rossi, emergono ancora in molti canari.