Si tratta della seconda meteora che attraversa le Isole Canarie in meno di un giorno.

Mentre è ancora aperta la richiesta lanciata dalla comunità scientifica ai cittadini di fornire eventuali immagini del bolide che ha provocato un enorme boato su Gran Canaria mercoledì pomeriggio, questa mattina presto ne è stato registrato un altro, doppio, sul cielo di Lanzarote.

Doppio avvistamento

La Rete Spagnola di Ricerca sulle Meoriti e sui Bolidi (SPMN), coordinata dall’Istituto di Scienze Spaziali del CSIC, ha dichiarato ieri di essere d’accordo con le impressioni dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC) e dell’Instituto Volcanólico de Canarias (Involcán): l’enorme rumore che è stato udito sopra Gran Canaria mercoledì intorno alle 15.35 è l’onda acustica causata da un bolide che entra nell’atmosfera terrestre a velocità supersonica.

Ma l’impressione di tutti si basa sulla traccia che questo fenomeno ha lasciato nella rete di sismografi delle Isole Canarie, che hanno registrato chiaramente la vibrazione di questa esplosione, con dettagli che hanno reso chiaro che non si trattava di un terremoto, ma di un’onda sonica.

La Rete SPMN ha quindi lanciato un appello ai membri del pubblico affinché inviino qualsiasi video, suono o foto dell’accaduto. Per il momento non sono state pubblicate, ma il 112 ha raccolto le testimonianze di persone che hanno visto in quel momento da La Palma e Tenerife una palla di fuoco attraversare il cielo in direzione di Gran Canaria, lasciando una scia verde.

A Gran Canaria, che in quel momento era completamente coperta dalle nuvole, il fenomeno non fu visto: fu sentito e percepito.

Questa mattina, la rete SPMN ha pubblicato sul suo account Twitter (@RedSPMN) che un altro “rarissimo doppio bolide” è stato registrato entrare nell’atmosfera sopra le Isole Canarie all’1.53 del mattino.

È stato registrato da Ramón López, di Playa Blanca (Lanzarote), in un video che mostra come due frammenti luminosi attraversino il cielo, uno leggermente dietro l’altro, tra un varco nelle nuvole che coprono il cielo in quel momento.



La Redazione LGC