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di Ilaria Vitali

Spettacolare per dimensioni e struttura, il Cenobio de Valerón è il più grande granaio di epoca pre ispanica di Gran Canaria, nonché luogo dichiarato Bene di Interesse Culturale.

Composto da oltre 300 grotte distribuite su 8 piani e costruite oltre 500 anni fa dagli aborigeni, il Cenobio de Valerón è collegato al suo interno da una fitta rete di gallerie che portano agli antichi silos dove veniva stivato il grano.

Il Cenobio de Valerón, di formazione vulcanica, è stato interamente scavato a mano e il suo utilizzo in antichità presenta ancora alcuni misteri che fanno discutere gli studiosi.

Eccetto per i silos dove venivano conservate le granaglie per gli animali e il grano trebbiato, vi sono stanze più grandi dove sono state trovate ossa umane, ceneri residuo di falò e ceramiche fatte a mano.


In un primo momento fu avanzata l’ipotesi che nelle grandi stanze sotterranee vi abitassero delle sacerdotesse la cui funzione era di preparare al matrimonio le giovani donne, teoria che è stata sostituita recentemente da quella che presume che, ad abitare quelle enormi camere, fossero i guardiani del Cenobio, che qui passavano le notti a difesa del grano.

Recentemente restaurato con la sola aggiunta di una scalinata per migliorarne l’accesso, il Cenobio di Valerón è aperto al pubblico in quasi tutta la sua estensione, fanno eccezione alcune stanze dichiarate poco sicure o a rischio deterioramento in caso di grande passaggio.

Situato su un terreno molto scosceso vicino a Santa Maria de Guía, sulla strada che unisce Las Palmas a Agaete, il Cenobio de Valerón appare come un’immensa fortezza naturale dall’indiscutibile fascino.

Tra i progetti avanzati dall’Ayuntamiento e dal Dipartimento dei Beni Culturali, è allo studio la possibilità di aprire il Cenobio anche nelle ore notturne, provvedendo ad un sistema particolare di illuminazione e di diffusione di musica per aggiungere, se mai ve ne fosse la necessità, maggior potere suggestivo a uno dei più spettacolari luoghi dell’arcipelago.