Il presunto colpevole ha raccolto in casa sua un totale di 50 esemplari, alcuni dei quali sono considerati specie invasive e altri potenzialmente pericolosi.

Gli agenti della Seprona de la Vega de San Mateo, a Gran Canaria, hanno arrestato il 30 novembre un uomo, senza precedenti di polizia, come presunto autore di vari reati legati alla protezione della flora, della fauna e degli animali domestici, nonché contro la sicurezza collettiva, l’intrusione e la falsa documentazione, dopo aver sequestrato 16 esemplari vivi, alcuni dei quali potenzialmente pericolosi e altri considerati specie invasive, a Telde.

L’arresto è avvenuto dopo che gli agenti della Guardia Civil sono venuti a conoscenza dei fatti a seguito dell’operazione NAJA-GC, condotta il 18 febbraio di quest’anno e sotto il coordinamento del Tribunale di Istruzione numero 1 di Telde (Las Palmas), in cui sono stati sequestrati 48 esemplari protetti e velenosi soggetti alla Convenzione internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), nonché l’arresto di un cittadino spagnolo.

Questa operazione ha permesso di raccogliere informazioni con cui ottenere il possibile collegamento di entrambe le persone e il cui legame risiedeva nella raccolta privata di esemplari esotici soggetti alla normativa CITES, come riportato dalla Guardia Civil in un comunicato stampa.

A questo proposito, la Guardia Civil ha svolto le relative indagini, potendo verificare che nel comune di Telde gli indagati disponevano di strutture “adeguate”, in cui erano presenti 50 esemplari vivi di diverse specie, effettuando un’ispezione amministrativa con l’aiuto del veterinario comunale.

Durante l’ispezione è stato possibile dimostrare le “buone” condizioni sanitarie degli animali e la persona ispezionata ha presentato numerosi documenti per tutelarli legalmente.


Gli agenti hanno inoltre riscontrato la presenza di 39 esemplari protetti dalla Convenzione CITES e dal Regolamento CE n. 338/97; cinque rispettivamente nell’Appendice I e nell’Allegato A, tra cui un coccodrillo nano africano (Osteolaemus tetraspis) e 34 rispettivamente nell’Appendice II e nell’Allegato B, tra cui un caimano cuvier (Paleosuchus palpebrosus).

Sono stati trovati anche 18 esemplari considerati animali potenzialmente pericolosi ai sensi del Decreto 30/2018, come una lucertola scorpione (Heloderma horridum) e un mostro di Gila (Heloderma suspectum), oltre a otto esemplari considerati specie invasive ai sensi dei Decreti Reali 630/2013 e 216/2019, come un’iguana cornuta (Cyclura cornuta) e due agama a coda di castoro (Chlamydosaurius kingii).

L’analisi della documentazione conclude che nove esemplari CITES non hanno prove di origine legale, come il coccodrillo nano africano e un Caimano di Cuvier, oltre a quattro animali potenzialmente pericolosi la cui detenzione è vietata (Allegato I), tra cui una lucertola scorpione e un mostro di Gila, e tre esemplari invasivi – un’iguana cornuta e due agami a coda di castoro che presentano un potenziale rischio di insediamento e naturalizzazione.

Sono state riscontrate anche alterazioni dei documenti di partenza e l’utilizzo di documenti di altri animali che non corrispondono agli esemplari ispezionati.

Gli agenti hanno anche verificato che l’indagato aveva acquisito con mezzi propri microchip per l’identificazione degli esemplari, senza accreditare l’impianto dei dispositivi da parte di un veterinario, essendo questa pratica un atto clinico.

Infine, a causa di discrepanze nei documenti, la persona indagata ha consegnato volontariamente 16 esemplari vivi, di cui 15 sono stati trasferiti a una Fondazione di Tenerife per essere depositati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre uno è stato portato in un’altra struttura a Gran Canaria per essere messo a disposizione del Servizio di Biodiversità del Governo delle Isole Canarie.

Sequestrati oltre 200 esemplari della Convenzione CITES

Finora, quest’anno, SEPRONA ha sequestrato un totale di 208 esemplari di diverse specie elencate nella Convenzione CITES, animali potenzialmente pericolosi e specie esotiche invasive, oltre a circa 500 roditori e insetti nei comuni di Agüimes, San Bartolomé de Tirajana e Telde.

Il procedimento di polizia è stato trasmesso al Juzgado de Instrucción numero 1 di Telde (Gran Canaria).