women-418452_640di Magda Altman

A.A.A. offresi…così iniziavano un tempo gli annunci per servizi particolari, quelli legati alla prostituzione, dove l’incipit A.A.A. altro non era che un escamotage pratico per sfruttare l’ordine alfabetico di impaginazione delle riviste.

Ester Torrado, vice preside della Facultad de Educación de la Universidad de La Laguna (ULL) pone l’attenzione sulla necessità che il Gobierno delle Canarie vieti qualsiasi annuncio o pubblicità legati alla prostituzione, il cui messaggio trasmesso, quello della donna come oggetto di vendita, può facilmente essere letto dai minori.

Torrado, che è anche professore presso il Dipartimento di Sociologia e Antropologia alla ULL, ha deciso di affrontare la questione all’interno di un progetto di ricerca sulla giustizia, la cittadinanza e la vulnerabilità dei minori a fronte di messaggi come quelli degli annunci di prostituzione.

Insieme al professore Rodrigo Fidel Rodriguez, vice preside della Facoltà di Politiche, Scienze Sociali e della Comunicazione, Torrado ritiene che esista una contraddizione di base nei media che si esprime nel porsi come portavoce di informazione a servizio dell’opinione pubblica, accettando poi di inserire messaggi legati al business illegale della prostituzione.

Un bipolarismo inaccettabile, secondo i due docenti, da parte di coloro che informano e guidano l’opinione pubblica.


L’aggiunta di immagini di donne nude accompagnate da messaggi osceni peggiora la questione ma, come ricorda Torres che è membro della Piattaforma Abolizionista Canaria, il problema è che questi annunci non sono regolati da un divieto e che gli editori generalmente sostengono che se si vuole l’eliminazione di questi messaggi, prima dovrebbe essere abolita la prostituzione.

E alla base si rileva che per molti mezzi di comunicazione la pubblicazione di annunci di prostituzione può arrivare a generare entrate pari a più di 5 milioni di euro.

La richiesta dei due docenti è che l’esecutivo canario prenda in seria considerazione l’idea di adottare misure simili a quelle adottate in Francia e in Norvegia, dove è vietato questo tipo di pubblicità su ogni mezzo stampa, così come in Germania e Regno Unito dove sono vietati gli annunci nei migliori quotidiani.

In Spagna e in Italia gli spazi aperti agli inserzionisti sono liberi e per Torres questo rappresenta una grave mancanza in termini di responsabilità sociale.

La Spagna in materia di prostituzione ha adottato il modello abolizionista, che consente nel non punire né la prostituzione né i clienti bensì di punire invece tutte le azioni correlate, quali favoreggiamento, induzione, reclutamento, apertura di case chiuse.

La prostituzione quindi non solo non è proibita, ma nemmeno regolamentata; l’intento è solo quello di scoraggiarla.